San Giantordo Martire

Dovete sapere che il 29 di Febbraio è il mio onomastico.
Tecnicamente cadrebbe una volta ogni quattro anni, ma la festa è festa e così io festeggio ogni anno, sempre il giorno 29, sia che in quell’anno esista oppure no!
Ad ogni modo domani è San Giantordo Martire, il santo protettore dei possessori di nomi strambi e in generale dell’assurdo!
La storia vuole che San Giantordo prima di diventare santo se ne andasse per la sua strada tutto tranquillo, quando d’un tratto uno del Comune che voleva fargli cambiare il nome perché troppo assurdo da scrivere nella carta d’identità, cominciò ad inseguirlo.
Più scappava e più quello lo inseguiva, con relativa rottura di scatole di tutti i presenti che non ne potevano più dei loro schiamazzi. Fu così che il nostro protagonista venne lapidato e per questo fatto santo.
Il povero cristo del Comune invece fu dimenticato visto che essendo per l’appunto un rappresentante dello Stato nessuno gli voleva bene.

Un Giantordo-saluto a tutti i Giantordo-seguitori del Giantordo-blog!
Cmq e Sempre Byo

Caro diario…

Caro diario, è da un po’ che non ti scrivo, ma essendo stato occupato non ho avuto molto tempo per farlo, anche perché se avessi avuto tempo allora l’avrei fatto e non starei qui a scrivere sul fatto che non ho avuto molto tempo per farlo…
Ad ogni modo, ti volevo dire che circa una settimana fa ho visto dalla finestra di casa mia la cameriera della casa di fronte. Una ragazza molto timida e introversa, chiaramente non a suo agio con quel mestiere. Te la descriverò così come l’ho vista la prima volta, per farti capire com’è fatta: una gnocca che levati, brasiliana o roba del genere, insomma pelle scura senza segno del costume, e lo so perché faceva i mestieri completamente nuda, pur con tutto il freddo che fa! Ascoltava della musica, ma anche se non l’avesse fatto, con tutti i fischi che partivano dalle finestre affacciate verso la sua, avrebbe sentito una sinfonia da orchestra classica. Insomma, come ho detto all’inizio, una timida e introversa con qualcosa che non so. Ero innamorato perso.
Ieri finalmente ho fatto il mio abbordaggio, ho contato le finestre e sono andato a quello che credevo l’appartamento. Purtroppo avevo sbagliato palazzo. Ci ho riprovato ma ho sbagliato appartamento. Perso come un sorcio nel labirinto sono impazzito dalla mia passione non sfogata. Sono tornato a casa mia, ho aperto la finestra del balcone e, moderna scimmia urlatrice, le ho urlato tutto il mio amore. Lei si è tolta le cuffie capendo che parlavo verso di lei e ha provato a dirmi qualcosa che non capivo. La giornata è finita con noi due che ci urlavamo parole d’amore e d’incomprensione da un palazzo all’altro. Mi hanno detto che un mio vicino ha ripreso tutta la scena e se vai in un sexy shop puoi comprare la cassetta a poco prezzo, sempre che un diario abbia le possibilità economiche per comprarsi una cassetta di un sexy shop, seppure a buon prezzo. Nel caso fammelo sapere che sono già in parola per degli autografi e potrei farne uno anche a te. Comunque stasera ci vediamo, io e la mia bella, e se tutto andrà come spero questa notte ‘spolvererà‘ in casa mia. Finalmente mi potrò godere il suo meraviglioso corpo nudo tutto per me, e avrò la casa pulita come sognavo da tanto tempo.
Sperando un giorno di poterti invitare a cena per presentartela, ti saluto cordialmente.

Dal manicomio,
Cmq e Sempre Byo

Arte, Arte, Arte!!

Persino io posso avere a che fare con la meglio crema cittadina!” è questa la frase che ho detto una volta uscendo da una stanza. A voi non è dato sapere né le frasi dette in precedenza, né se in quella stanza ci fossero altre persone oltre a me…

Ieri sera mi sono visto con l’amico Checco. Avevamo letto di una mostra di arte moderna.
Già all’ingresso l’arte ci ha presi di sorpresa, un enorme fallo in marmo svettava come presentazione della mostra. Il titolo della turgida opera era “Toc Toc – Posso entrare?“, secondo l’autore un intrigante confronto tra la realtà e la mitologia della figura del postino.
Finalmente entrati nel salone ci siamo trovati davanti un’orgia di colori, emozioni, figure in movimento. Insomma erano tutti dediti all’ispirazione artistica, soprattutto in un angolo un po’ appartato dove si svolgeva un’orgia vera e propria, creata apposta dall’ente preposto all’intrattenimento. Purtroppo per noi, col fatto che la mostra era alquanto impegnata sul piano sociale, per poter partecipare al rito orgiastico bisognava indossare giacca e cravatta. Con le nostre felpe da proletari non potemmo partecipare a quell’incontro diretto con gli artisti, anche se devo ammettere che qualcuno di loro, gentilissimo, capendo il dispiacere di noi e altri sprovveduti privi di un abbigliamento adeguato, ci raggiunsero durante la visione delle loro opere tastandoci il sedere in nome dell’Arte.
Alla fine della serata, ubriachi da tutta quella bellezza e da parecchie birre che avevamo portato per goderci meglio lo spirito artistico moderno, siamo usciti dai locali della mostra e ci siamo ritrovati davanti l’enorme scultura fallica dell’ingresso. Un pensiero ci sorse dal cuore:
L’arte è una cosa meravigliosa, prorompente nelle nostre città moderne. Ma attenti coloro che non la capiscono, qualcuno potrebbe farvela piacere a forza!

Settimane fa sono stato in un tipico bistrot francese sui navigli milanesi. Ho ordinato un bicchiere d’acqua di rubinetto. Mi hanno guardato male…

Se le cose che scrivo avessero senso non sarebbero arte,
sempre che l’arte sia scrivere cose senza senso.
Cmq e Sempre Byo

Racconto di San Valentino

Mi ricordo il mio primo amore. Avevo 16 anni e ogni volta che la vedevo sentivo un tuffo al cuore. Proprio in quei momenti qualcosa dentro di me scattava. Un impulso più forte della ragione prendeva possesso del mio corpo. Ma erano bei momenti. Almeno dopo che avevo trovato un bagno dove sfogarmi.
Questo piccolo pensiero rappresenta perfettamente quello che fu il periodo della mia adolescenza. C’era una ragazza, appena trasferitasi nella mia scuola, di cui mi ero follemente innamorato, ma lei era molto bella e io temevo che non mi avrebbe mai considerato. Così è iniziato il mio rituale di quel periodo. Quando la vedevo finiva sempre che andavo in bagno ad amare me stesso. Quando gli altri se ne stavano seduti in classe a seguire la lezione, io passavo il tempo in bagno solo con me stesso. Quando gli altri nella pausa pranzo giocavano a pallone, io chiuso in bagno giocavo con me stesso. Quando gli altri dormivano, dormivo anch’io perché va bene la giovinezza ma dopo un po’ uno si stanca!
L’ho rivista ieri dopo anni, proprio il giorno di San Valentino. Dopo la sorpresa iniziale abbiamo cominciato a parlare. Alla fine mi sono aperto e le ho raccontato i sentimenti di un tempo, di quando ero un timido ragazzino senza il coraggio di rivolgerle la parola. Lei gentilmente mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che se allora ci avessi provato me l’avrebbe data come al resto della scuola. Ma ormai era troppo tardi, le sue tariffe erano troppo alte per uno straccione come me…
L’unica conclusione che si può ricavare da questa storia è che se vi piace una ragazza e siete timidi, come prima cosa tirate fuori il portafoglio, qualcosa succederà.

Stretta la foglia, larga la via,
Se conosci una ninfomane fai girare il suo numero!
Cmq e Sempre Byo

Albero, Pietra e Sole…

C’è un prato con al centro una piccola collina ricoperta d’erba dove cresce un piccolo alberello. Non ha ancora una sua forma e nessuno sa che pianta diventerà. Forse neppure lui sa cos’è esattamente.
Io sono seduto su una panchina e lo guardo. Il freddo arriva e mi incatena al mondo. Con il tempo di me resterà solo una pietra che guarderà l’albero crescere.
Il Sole sorge, dall’alto ci osserva e poi passa. Passa così tante volte che alla fine perde di ogni significato…

Stavo fumandomi una sigaretta in un parco quando ho pensato questa boiata.
Sperando che quel che è stato è stato,
Cmq e Sempre Byo

L’Alieno…

Sto pensando di scrivere una storia intitolata: “Un’intrigante storia di un piccolo alieno che tutti voi leggendo penserete sia chissà che e invece è un semplice tostapane“.
Se non fosse stato per la mia incapacità nel creare un titolo decente, avreste potuto leggere un racconto incredibile sul concetto dei punti di vista e degli stereotipi, finendo magari con il ritrovarvi migliori. Invece rimarrete grettamente voi stessi, avendo saputo in anticipo il finale di qualcosa che non leggerete mai.
Vi compiango, perché era veramente un gran bel racconto.

Tra essendo stati e mancanze di voglia,
sono riuscito a scrivere senza scrivere niente.
Cmq e Sempre Byo