Testo di incipit…

Cosa succede alle persone cosiddette normali quando incontrano di colpo un matto che urla o le investe di un delirio incomprensibile?

Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione.
Erano cielo e terra sottosopra prima che il buio caos fosse dissolto. Nel cerchio sfocato della lente la figura si muoveva appena, senza testa. Era un uomo nero e roccioso, molto freddo.
“Allora, non c’è nessuno qui?… BRATH!…”
“Era una gioia appiccare il fuoco.”
“…Dunque tu chi sei?”
La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che mia moglie e io ci separammo.
Una volta Marina mi disse che ricordiamo solo quello che non è mai accaduto. Fu un errore mentire.
Da oltre un’ora sedeva immobile, appoggiato allo schienale pressoché diritto della vecchia poltrona Luigi Filippo, di pelle nera ormai logora, che per quarant’anni lo aveva seguito da un ministero all’altro, tanto da diventare leggendaria. “Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un’occasione, ma di sicuro non l’avrei immaginata così.”
Paura vera.
Era una luminosa e fredda giornata d’aprile, e gli orologi battevano tredici colpi.
Aveva piovuto tutto il giorno.
Quand’ero molto piccolo ho visto un Dio.
Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati.
In cima al sentiero, Augusto Griot si fermò a prendere fiato. In mattinata il generale si soffermò a lungo nella cantina del vigneto.
Ricordo molto bene il giorno prima — anzi il pomeriggio prima — che tutto cominciasse.
L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito!
“Sono figlio di un padre mai nato.”
“Sua madre era stata abbattuta dal cacciatore.”
“Che poi non ce ne eravamo neanche accorti, ma è cominciato tutto perché qualcuno aveva talento, purtroppo.”
Senza far rumore, cominciò a sbirciare nei cassetti.
“Sono sicuro, nel sonno, di svegliarmi in una casa in riva al mare, dove ho trascorso tutta la notte con la donna che amo, vivendo con lei momenti di assoluta felicità.”
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e la vedeva.
“Mi accade spesso di sognare l’Albergo del Delfino.”
Una cosa era certa: la gattina bianca non c’entrava per nulla.
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto. Non ha confini.
Che freddo. Era una gioia appiccare il fuoco.
Abito a villa Borghese.
Cadeva la notte di San Giovanni.
Da un po’ di tempo ormai, Roberto si era stufato di sognare: faccio sempre la figura del cretino, pensava.

Solo incipit e nulla più…
Cmq e Sempre Byo

Il giudizio è universale…

Stamattina stavo andando tranquillo dal mio tabaccaio per comprare il mio buon pacchetto di sigarette, quando sulla strada mi ti vedo un piccione bello grasso. All’inizio ho fatto finta di niente, ma nel cercare di evitarlo quello ha cominciato a fare casino, si è messo in mezzo al marciapiede e con fare da gradasso mi impediva di proseguire. Io non sono un tipo che si scalda facilmente, se posso non mi faccio tirare in mezzo a discussioni, ma in quel caso dovevo rispondere al fuoco con ancora più fuoco e così mi sono messo anch’io a sballonzolargli davanti tutto impettito. Ho arruffato i vestiti il più possibile e via nella danza di sfida tra noi due. Morale della favola non ho comprato le sigarette, ho attirato l’attenzione di molte femmine di piccione e adesso quando esco di casa mi sento sempre in dovere di sfidare ogni piccione maschio che incontro e defecare sulle macchine parcheggiate. La vita è strana, non giudicatemi.
La storia è bella ma non è finita qui. Infatti una vecchietta mia vicina, secondo la quale lo spettacolo che ho dato in strada era quantomeno imbarazzante, mi ha trascinato dal giudice di pace. Per farla breve sono stato punito ad andare in chiesa e parlare con un prete dei miei peccati. Le vecchiette moderne hanno un potere clerico-legislativo che non mi aspettavo… Così sono andato nella chiesa più vicina a casa mia e lì, una volta spiegate le mie colpe al prete, è cominciata la mia punizione. Due ore di insegnamenti su quanto è bravo e bello Dio e su come noi tutti dobbiamo comportarci bene nella vita di tutti i giorni, che Dio e i vecchi ci guardano e ci giudicano…
E il Signore Dio disse: “Si dia inizio al Giudizio Universale!” e così tutti cominciarono a correre da tutte le parti cercando un posto dove nascondersi, ma Dio li vedeva e li puniva dandogli scappellotti sulla nuca. Dio era un gran bambinone anche nei momenti più importanti.
Ormai sono redento, ma ancora mi chiedo come sarebbe finita questa storia se la vecchietta e il prete si fossero trovati nella mia stessa situazione con il piccione, adesso a defecare sulle automobili e a sentirsene in colpa ci sarebbero loro e non io!

Sei grande signor Dio!
Cmq e Sempre Byo

Ignavia!

In me la pigrizia regna sovrana…
Quindi solo due frasi, una di Checco e una mia, dette in un momento di completa pazzia:
I open my ass and I see my dad!
I see my death and I like it!

Fumate sano,
fumate pakistano!
Cmq e Sempre Byo

Storie di vita vissuta…

Non ho mai tenuto un diario, eppure mi capita spesso di ritrovare vecchi fogli in cui mi appunto spaccati della mia vita.
Probabilmente in me ci sono svariate personalità che ogni tanto prendono il sopravvento. Temo il giorno in cui mi sveglierò sposato e madre di cinque di figli…

16 Aprile 2007
Per la prima volta da tempi immemori mi sono svegliato presto. E la cosa peggiore è che l’ho fatto per andare ad una lezione!
Sta’ di fatto che rincoglionito come mai riesco miracolosamente ad arrivare all’aula dell’università ed entro insieme a Checco. Naturalmente la lezione era già cominciata visto che pur arrivando presto siamo rimasti fuori come due pirla a fumare con gente che manco conoscevamo.
Finalmente entriamo e finiamo con il sederci vicino ad una ragazza di una bellezza primaverile, quale ragazza non lo è in questo periodo?
Tra qualche riferimento parecchio romantico e altri pensieri inevitabilmente zozzi, parte il cazzeggio generale. Quando ad un tratto arriva la botta. Un amico mi fa: “Sei pronto per l’esame di domani?
Il mondo intorno a me frena e io tiro un bestemmione. Poi mi riprendo e comincio a riderne, non ci posso fare niente, dovrei fare 17 tavole di disegni tecnici in un pomeriggio e studiarmele attentamente per saperle spiegare nei dettagli. Decisamente troppo per chiunque. E’ allora che Checco parte e nasce l’elenco di 17 scuse da rifilare al professore per le 17 tavole mancanti:

1- Le tavole le abbiamo fatte una volta sola perchè siamo gemelli siamesi e anche se lei non mi ha mai visto a lezione non conta nulla. E dire che abbiamo età diverse e siamo attaccati con lo scotch non la scusa!
2- Il cane me le ha mangiate, che vuole è vegetariano…
3- Il mio cane si sentiva solo e così ho usato le tavole per fargli una compagna in cartapesta a cui poi ho dato la vita. Che vuole sono un dio a tempo perso…
4- Ieri sera mi sono tagliato il prepuzio e l’emorragia è stata talmente grave che il sangue ha inondato casa e ho dovuto asciugarlo con le tavole.
5- Il pappagallo ha avuto un’indigestione e ha scagazzato per tutta la gabbietta, così ho dovuto pulirla con le tavole.
6- Mio padre le ha trovate così belle che le ha vendute per beneficenza. Che vuole sono genitori…
7- Mio fratello aveva finito le cartine e così abbiamo dovuto usare le tavole, ci sembrava la soluzione più sensata…
8- Casa mia è stata colpita da un tornado e l’unica cosa che è volata via sono state le tavole!
9- C’erano gli alieni sopra casa mia e ho dovuto usare le tavole per fare un cappello alla ‘Signs‘, così da proteggere il mio cervello!
10- Sono stato violentato da una mia compagna di corso che è venuta con me solo per rubarmi le tavole!
11- Per la Pasqua ho fatto il fioretto di non disegnare. Se lei non è altrettanto religiosa sono affari suoi…
12- Ho subìto un intervento sperimentale di chirurgia estrema in cui mi hanno invertito le mani, così non ho potuto disegnare. Come fa a dire che non è vero, cosa ne sa lei di chirurgia estetica!
13- Scusi ma prima di Pasqua ho cominciato a violentare una ragazza e quando ho finito era già questa mattina.
14- Quando si dice il caso, ieri ho seguito la mia unica lezione di Diritto e non avendo fogli per gli appunti ho dovuto scrivere sulle tavole!
15- È inutile che le chieda a me, se lei non le ha sono cacchi suoi!
16- Di notte lavoro in una fabbrica di coriandoli e di giorno disegno. Ieri ho fatto confusione con gli orari…
17- È tutta colpa del nano Batuffolo!

E per concludere alcune massime di Checco:
– Il culo è lo specchio dell’anima.
– Se avessi cinquant’anni guarderei le ragazzine e lo direi a mia moglie.
– Chi è frocio?

Il rincoglionimento è uno stato di grazia!
Cmq e Sempre Byo

Frasi fatte…

Lo ammetto, sono ancora in fase di rodaggio con l’uso di questo blog, quindi per oggi mi limiterò a sparare frasi fatte:

– L’amore è come una donna che va in un negozio di vestiti senza comprare niente, nessuno ci crede!
– Il migliore amico ce l’ho, è sua moglie che mi manca!
– Il vecchietto ce l’ho, è la mazza da dargli in testa che mi manca!
A proposito di vecchietti mando un saluto alla mia nemesi, una vecchina tanto simpatica che mi perseguita in quel dell’università. Intenditrice!
E rimanendo sul tema vi renderò certamente più intelligenti con quella che definisco la mia teoria più brillante: “Avvicinandosi alla velocità della luce si finisce col divenire la propria nonna!

Per concludere eccovi una mia ennesima poesia:

Bella
Tesoro, luce del mio ego, ascoltami ti prego quando dico che sei bella come il culo di una padella!

Bla bla bla,
Cmq e Sempre Byo