Luchigi ed il Mondo

Certo che nel mondo ce n’è di roba strana!” Questo pensava Luchigi quando vide per la prima volta i Bruchi Nudisti. Se ne stavano sdraiati sulle mele giganti che si stendevano a vista d’occhio nel giardino di casa sua. Non c’era altro modo di definire quella cosa se non bizzarra, indecente ed un poco ambigua.
Perché avevano scelto proprio casa sua? Perché non quella del vicino? Era un guardone, lui sì che avrebbe apprezzato! Ma no, quelli avevano deciso di rompere le scatole proprio a lui.
Se ne stessero a casa loro questi turisti della domenica. Ma col cavolo che ci restano a casa loro! Vengono qui e si comportano come cavallette. Si prendono tutto e non ti danno più niente indietro. Una volta ad una cavalletta aveva prestato un giornale e non l’aveva più rivisto. D’accordo, era vecchio di almeno una settimana e la cavalletta molto probabilmente se l’era pure mangiato, ma cavolo poteva almeno invitarlo a cena con lei, dopotutto la cena l’aveva procurata lui!
E invece erano qui, a occupare il suo giardino, a sfruttare il suo quartiere, a imbarazzare i suoi occhi e il suo senso del pudore! Di questi giorni non si capiva più niente, lo dicevano tutti. I giornali ne parlavano: La società era andata a farsi benedire! Dove erano finite le fruste dei tempi d’oro? Dove i moralisti che ti inculcavano il senso del giusto nelle ossa? Lui sì che si ricordava di quanto si stava meglio perché si stava peggio!
E invece niente, questi facevano come volevano e nessuno li fermava. Sarebbero rimasti così per sempre? Nessuno li avrebbe scacciati dal SUO quartiere? Quello era un posto per bene!!
Ecco, tutto questo Luchigi pensava prima di dare fuoco al quartiere. Ai Bruchi Nudisti. Alle mele assurdamente giganti. Al vicino guardone. Ad un passante che lo stava guardando male. E alla fine non gli restò che dare fuoco pure a se stesso, anche perché doveva essere sincero, stava davvero dando fastidio a tutto il vicinato!

FINE

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