Odio, decisamente molto odio

Pandora Jackson odiava il suo nome. Francamente non c’erano molte cose a questo mondo che lei non odiasse, quindi ripensandoci la frase iniziale non è poi di così grande effetto. Comunque lei odiava, e questo è quanto.
Pandora Jackson viveva in un piccolo villaggio poco fuori la Città dei Sospiri Lieti. Un piccolo angolo di paradiso in terra, ma a lei non piaceva. Odiava tutti quelli che ci abitavano. Odiava le cose che facevano. Odiava il tempo che passava in loro compagnia. Sarà stato questo, o una passione inconfessabile per i grandi del giallo come Henry Güstavson, ma cominciò a farsi gli affari dei suoi compaesani in cerca di criminali da mandare in carcere. La scaltra odiatrice aveva cominciato con l’accusare le persone di piccoli crimini, come furti di mele o pagnotte, e ben presto era arrivata a sgominare intere bande di possibili uccisori di suocere, vicini di casa rumorosi, e tutti quelli che mal vedevano il vigente governo in carica, soprattutto i licenziati di fresco. Nel giro di poco tempo l’intero paese finì in gattabuia, ma lei non era ancora soddisfatta. Girando per il paese fantasma si rese conto di una tremenda verità, in quel paese c’era ancora qualcuno che lei odiava, e anche molto. Tra quelle quattro case viveva ancora Pandora Jackson.
L’aveva sempre odiata, fin dal primo giorno in cui l’aveva conosciuta. Con quel ridicolo nome e soprattutto con quel suo vizio di odiare tutto e tutti. Doveva eliminarla se voleva essere contenta. Cominciò con il pedinarla per la strada. Poi passò a spiarla nella sua abitazione. Infine le frugò per tutta la casa in cerca di indizi compromettenti. Non trovò niente. Almeno questo doveva ammetterlo, quella donna era davvero scaltra. Alla fine si decise, l’avrebbe eliminata fisicamente. Pensò a vari modi per ucciderla. Veleno per topi accidentalmente finito nel suo tè delle cinque al posto dello zucchero. O magari inciampata per caso mentre faceva ginnastica sul suo tapis roulant ancora spento. Arrivò anche a concepire di addestrare un gruppo di famelici chihuahua e poi farla sbranare selvaggiamente. Niente, non riusciva a decidersi. Ma proprio quando si stava per arrendere scoprì qualcosa di importante, anche la grande Pandora Jackson aveva un difetto, ben nascosto certo, ma sempre un’apertura da sfruttare. Almeno una volta al giorno usava il bagno.
Essendo che nel paese non c’era più nessuno si sentì sicura di poterla assassinare senza essere vista da possibili testimoni. Nessuno avrebbe mai potuto pensare di accusarla. Entrò nel suo bagno di soppiatto, attendendo dentro la vasca che quella arrivasse per usarlo. Aspettò la sua dannata vittima e quando quella usò il gabinetto le saltò addosso strangolandola con la catenella dello sciacquone. L’aveva uccisa finalmente!
Perché voi sappiate la signora Pandora Jackson non riuscì a passarla liscia. Pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere della signora Pandora Jackson, le indagini avevano condotto ad una solo possibilità. Escluso tutto ciò che è probabile, ricondotta la ragione all’impossibilità dell’assurdo, ecco che a tutti fu chiaro che ad avere ucciso l’unica abitante del Paese dei Matti era stata la sua sola abitante. Pandora Jackson.

FINE

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