Prove tecniche di alterazione…

In questo momento sono… diciamo allegro. E proprio per questo voglio vedere se riesco a superare me stesso nella mia assurdità quotidiana e scrivere qualcosa di ancora peggiore rispetto al solito. Peggiore in senso positivo, s’intende.
Anzitutto voglio dedicare questo pezzo al mio amico americano Pandy, e notare come faccio risaltare la sua americanità con la “y” finale ben calcata. Dicevo che voglio dedicarlo a lui perché ha vissuto in America e mi ha parlato degli hippy, un gruppo di persone che voglio conoscere, dalle quali voglio imparare tante cose. Io amo gli hippy! Anche perché loro credono nel pensiero libero, e sono sicuro che se imparo a liberare la mente come loro, potrò volare e magari essere lì dove voi mi state leggendo.
Ad esempio, tu che mi stai leggendo proprio adesso, pensa intensamente a me così che io possa sentirti e poi librarmi in cielo e raggiungerti. Forza pensami. Ti ho detto di pensarmi! Ma sei rincoglionito o cosa? Pensami!!
Vabbè, ho capito che ad essere con il pensiero libero forse è meglio se siamo in due. Con gente dal pensiero greve come il tuo questa cosa non funziona. Ma io dico, invece di continuare a pensare alle donnine nude, e sì ho visto che tra voi ci sono anche donnine che sognano omini nudi, lasciati andare a qualcosa di più puro. Come una piuma al vento, un daino che salta, mangiare un bambino dentro un panino… Ecco vedi, sei così legato alla terra ed alla quotidianità che hai fatto pensare anche a me una cosa che poi così bella non è. Anche se a pensarci bene con un po’ di ketchup non deve essere male… Comunque dove eravamo? Ah già, dicevo che volevo volare, e infatti volo! E volando sono finito sulla cima di una montagna. Tra la neve e gli abeti come nelle favole di Natale. Solo che adesso mi trovo a pensare che forse il pensiero libero avrebbe bisogno di un GPS, o almeno di qualche istruzione per l’uso.
Porca miseria mi sono perso e non so come tornare indietro. Oltretutto non c’è manco una baita in vista, solo un mare pieno di pirati. Siamo su una cacchio di montagna eppure c’è il mare! Adesso che cacchio faccio? Mi butto e annego? Volo via e mi perdo ancora di più? Sono fregato. Ok. Mi calmo. Un respiro profondo, una tazza di caffè e già ricomincio ad avere i piedi per terra. Aspetta, un ultimo sprazzo di volo pindarico. No, niente. E’ passato. Mi sento già meglio. Non che prima stessi male, anzi. Però almeno adesso riesco a scrivere una cosa che volevo scrivere ma che poi mi sono perso e buonanotte al secchio. Adesso vi scrivo una poesia confidatami dalla mia proiezione sul Piano Astrale durante una notte di ubriacature moleste:

I showed you the false
I showed you the truth
Now you deserve the rest
If you trust me you can sleep
Forget the fear
Embrace my heat
Watch the falling stars burn golden…

Certo che come poeta la mia proiezione sul Piano Astrale fa proprio schifo.

Detto questo, che in pratica è niente,
vi saluto con affetto.
Cmq e Sempre Byo