Caldo pericoloso…

Oggi ho messo nel freezer dell’acqua per farne dei cubetti di ghiaccio, quando sono stati pronti li ho tritati, ne ho fatto un bel mucchietto morbido che sembrava neve ghiacciata, infine l’ho messo sul davanzale della finestra, l’ho chiusa, ho scostato le tende e mi sono sentito subito più fresco. Però poi ho dovuto riaprire la finestra che si schiattava dal caldo!
Il vicino del piano di sotto, vedendo l’acqua gocciolare davanti la sua finestra, ha cominciato a festeggiare perché sperava in una bella pioggerella rinfrescante, quando ha scoperto che la colpa era mia è venuto su e mi ha pestato…
Adesso sono in ospedale e qui si sta belli freschi per davvero.
Anche troppo freschi…
Infermiera! L’aria condizionata si è rotta! Fa troppo freddo!!

Mai contenti in estate…
Cmq e Sempre Byo

Spazzatura, ovvero l’oppio dei coinquilini

Ogni cavolo di volta che nel mio palazzo arriva il giorno di portare giù la spazzatura, la mia viene ‘gentilmente’ ritirata dal vecchietto che abita nell’appartamento proprio sopra al mio.
Ma io dico, sono un maniaco del disordine, mi piace vivere nel mio casino auto-prodotto, che cavolo ti impicci dei fatti miei?!
E’ che ho il cuore buono e non riesco mai a resistere alle sue richieste. Una volta mi ha anche pulito tutta casa, lavato il pavimento, bagnato le piante e rammendato i calzini vecchi. Lo ammazzerei, giuro!
Durante l’ultima assemblea condominiale è addirittura girata voce che ormai questi suoi atteggiamenti stanno coinvolgente sempre più coinquilini e ne sta nascendo una specie di religione. Tutti lo adorano. Tranne me, io lo odio!
Ma si sa che in ogni religione c’è il lato buono e quello malvagio. Così ho deciso, se lui è il credo di questo nuovo fantomatico culto, io ne sarò il diavolo tentatore. Allontanerò dalla retta via quanti più coinquilini possibili, e poi vedremo chi vincerà questa guerra santa!! Muahahahahah!!!!!

Mi sono lasciato un po’ trasportare,
scusate, è il caldo…
Cmq e Sempre Byo

Seguendo un piccione

Ma perché in estate finisco sempre con il fare cazzate?!
Con il caldo che fa sono rimasto tutto il giorno in casa, naturalmente a scrivere e fumare.
All’ennesima sigaretta bevuta alla goccia ho capito che dovevo fare qualcos’altro, così sono uscito per distrarmi.
Esco di casa. Scendo le scale e appena apro il portone del mio palazzo mi ritrovo davanti un piccione che mi taglia la strada.
Sarà che comincia già ad esserci poca gente in giro, ma quello fa letteralmente i cavolacci suoi. Cammina tra la gente come un qualsiasi passante sul marciapiede. Decido di seguirlo.
Quello cammina e io lo seguo. Si ferma davanti ad un negozio per becchettare qualcosa per terra e io mi fermo dietro a lui guardando le vetrine. Così via per un bel pezzo.
Alla fine mi passa vicino un coinquilino del mio stesso palazzo. Mi chiede se va tutto bene. Gli rispondo con un grugnito, mi ha fatto perdere di vista il piccione.
Probabilmente se prima i miei vicini pensavano che c’era qualcosa di strano in me ora ne hanno la certezza. Chissene. Comunque mi affretto e ritrovo la mia guida spirituale dietro un angolo.
Sembrava mi stesse aspettando. Testolina rivolta all’indietro e appena lo raggiungo ricomincia a camminare. Io sempre dietro di lui, completamente inebetito.
Arriviamo in un parco. Lui spicca il volo verso la testa di una statua. Senza pensarci troppo decido di seguirlo anche lassù.
Per farla breve ho passato alcune ora in commissariato a spiegare che stavo imitando in tutto e per tutto il mio mentore. Quindi se ho scagazzato su una vecchia che dava da mangiare ai piccioni è stato del tutto involontario.
Mi hanno creduto. Hanno chiamato un’ambulanza e adesso vi scrivo dalla mia nuova casa: via dei Matti numero 0.
Sul davanzale della finestra c’è lo stesso piccione del pomeriggio. Penso sia venuto qui per salvarmi.
Sono sicuro, stasera mi farà evadere da questa gabbia di matti!!

Sognatemi mentre volo,
naturalmente con una sigaretta in bocca!
Cmq e Sempre Byo

Racconti per altri: Material

L’uomo aveva deciso di non muoversi più. Sarebbe diventato immobile ed eterno come la roccia. Ma stare fermi annoia, per questo cominciò a raccontarsi delle storie:

La vita segreta dei libri
L’uomo aveva letto tutti i libri della sua enorme biblioteca. Nessuno di loro aveva più segreti per lui, e fu proprio in quel momento che si rese conto di una cosa incredibile. I libri bisbigliavano.
Era solo una cosa impercettibile, ma se si concentrava riusciva a sentirli.
Passò tempi infiniti a cercare di capire cosa dicevano, e quando finalmente ci riuscì scoprì la cosa più straordinaria di tutte. I libri, tra loro, parlano dei programmi visti in televisione.

Conoscere è vivere
Adoro navigare in internet. Scoprire cose nuove, partecipare alla finestra sul mondo…
Si accese la luce. Nella stanza entrò un uomo: “Ancora con questa storia dell’internet?! Smettila di fingerti vivo!” e con un clic spense il computer.

Lo specchio
Nel segreto della sua casa il ragazzo parlava spesso al suo riflesso nello specchio.
Gli raccontava storie che aveva scritto, gli confidava i suoi segreti più profondi.
La cosa era un po’ sciocca ma in qualche modo lo faceva sentire bene.
Un giorno la sua vicina venne a trovarlo e prima di uscire si guardò civettuola nello specchio.
Quella sera stessa, dopo una lunga litigata provocata dalla gelosia, il ragazzo lo ruppe in mille pezzi.

Piccole soddisfazioni
A Gianni piaceva il senso di onnipotenza.
In estate faceva il ghiaccio con dei contenitori a forma di omini. Una volta pronti si divertiva un mondo a vederli affogare nel the freddo.
L’importante per lui era godersi le piccole soddisfazioni della vita.

Biscotti
Anna adorava impastare i biscotti a forma di animali. Quello che non le piaceva era quando tentavano di scappare dal forno acceso.

Vivere
Fingersi vivi, è lì che sta il segreto!” disse la pietra alla tartaruga…

L’uomo chiuse gli occhi e iniziò il suo sogno di eternità.

http://www.vacuummag.com/
Cmq e Sempre Byo

Ricordo di un’estasi di piena estate

Sono sul balcone di casa mia. Una sigaretta accesa in bocca e i ricordi che riaffiorano…
Era estate, poco dopo mezzogiorno. Un caldo soffocante toglieva il respiro.
In un parco completamente vuoto c’era una panchina esposta al sole. Un richiamo irresistibile.
Come una lucertola mi rosolavo ai raggi solari, quando la mano scivola nella tasca della camicia ed estrae una sigaretta.
Con gli occhi chiusi la avvicino alle labbra, inumidendole appena. Estraggo l’accendino e faccio il primo tiro.
I polmoni si riempiono di fumo caldo. La gola è riarsa. L’ossigeno ormai manca del tutto, dando alla testa una piacevole sensazione di perdita.
Espiro e tutto intorno a me la fragranza del tabacco mi abbraccia. In bocca c’è un sapore mielato, sulle labbra l’aspro della nicotina.
Di nuovo immergo la sigaretta tra le mie labbra. Di nuovo provo una dolce e calda ebbrezza.
Quante volte ci siamo baciati quel giorno? Quante volte ho provato il piacere che sei stata capace di donarmi?
Il tempo sembrava immobile ma era solo illusione. Ormai di te non restava che cenere, di noi un ricordo.

A chiunque di voi limoni le sigarette come faccio io,
un degno e ben meritato:
Cmq e Sempre Byo

Racconti di una vita vissuta per finta

Mentre buttavo via delle vecchie carte ho ritrovato un pezzo mai pubblicato. Dato che tecnicamente era estivo e ancor più tecnicamente siamo ancora in estate, lo pubblico adesso:

Ah, l’amore in coda…
Qualche giorno fa ero in posta per pagare le bollette, e voi saprete bene che luoghi simili non possono essere definiti “uffici” ma gironi danteschi! Com’era inevitabile mi sono ritrovato in una coda chilometrica…
Fin qui nulla di eccezionale, al massimo potrei stare a dirvi quante ore ho buttato nel cesso facendo una cosa che odio e trovo del tutto inutile, ma questa volta invece vi racconterò delle bellezze di una coda.
Me ne stavo a santiare in un’ansa della fila quando nel tentativo di capire quanto tempo avevo ancora da soffrire mi sono ritrovato affiancato ad un’altra coda, nel preciso mi trovavo di fianco ad una ragazza molto carina. Come sempre succede in situazioni simili si finisce per fare fronte comune alle avversità e così abbiamo cominciato a parlare.
La coda non finiva mai ma per la prima volta ne ero contento, mi dava la possibilità di conoscere una ragazza bella e simpatica. Ad ogni modo quella nostra strana relazione andò avanti per un po’, ogni tanto la mia fila andava un poco avanti, ogni tanto toccava alla sua, ma nel complesso riuscivamo a mantenere un discorso stabile.
Dopo la prima ora le avevo già chiesto di vederci una volta usciti da quell’inferno, dopo due ore c’era già stato del sano petting tra noi, alla quarta ora, grazie all’aiuto dei nostri vicini di fila, avevamo anche fatto qualcosa di più. Era ormai chiaro che c’era qualcosa di importante tra noi e così, forse stordito dalla velocità di un paio di anziani nel ritirare la pensione allo sportello, le feci la domanda fatidica. Fu così che ci sposammo quando mancava poco al nostro turno, tutto grazie ad un giudice di pace in fila lì vicino a noi.
Purtroppo questa storia ha un risvolto dal sapore amaro, quando toccò a noi e finalmente uscimmo, forse per il fatto che ci vedevamo per la prima volta sotto la luce naturale e non con quell’illuminazione eterea da neon, non ci riconoscemmo quasi in quelle due persone che nella coda si erano tanto amate. Ci lasciammo quella stessa sera dopo aver capito di non avere poi molto in comune. Ormai credo che una parte di me soffrirà sempre un poco quando me ne starò fermo in una coda, mentre il resto di me come al solito si scasserà i coglioni per dover fare una cosa tanto fastidiosa!
Quindi prendete questo racconto dolce-amaro come un insegnamento per la vita, se volete fare una coda portatevi sempre dietro un pacchetto di preservativi, un anello matrimoniale ed una fazzoletto per quando tutto sarà finito. Le code sanno far male.

Annaspando nella Nutella
Qualche giorno fa ero in un supermarket e come tutti noi sappiamo nel momento in cui si entra nella corsia dei dolci l’occhio casca sempre sulle confezioni mastodontiche della Nutella. Ormai credo che stiano raggiungendo il quintale o poco meno. Ad ogni modo quella volta non ce l’ho fatta più e così ho esaudito il sogno di una vita, ho comprato il vasone formato maxi!
Arrivato a casa non potevo più frenare la mia voglia di aprilo e tufarci dentro l’intera mano per poi godermi il dolce frutto dei sacrifici del mio portafoglio. La cosa però divenne quasi una mania, in poche ore l’avevo già finito e ne volevo ancora, ancora, ANCORA!! Alla fine tornai in quel supermarket quando stavano per chiudere, li pregai di farmi entrare. Purtroppo accettarono. Comprai così tanti vasi che il mio povero portafoglio restò desolatamente vuoto.
Quando arrivai a casa sembravo posseduto. E così feci il più grande errore, e allo stesso tempo la più grande estasi, della mia vita. Svuotai i vasoni di Nutella nella vasca e mi immersi completamente nudo nel dolce prodotto del mio vizio. Mi ripescarono due giorni dopo.
Il fatto è che dentro quel dolce bagno vizioso stavo per lasciarci le penne e così passati due giorni senza vedermi i miei vicini preoccupati vennero a vedere come stavo. I pompieri ci misero due ore buone di duro lavoro per riuscire a togliermi da quella colla deliziosa. Temo che non riuscirò più a mangiare la Nutella senza rivivere quel brutto ricordo, però allo stesso tempo potendo tornare indietro credo poprio che rifarei tutto. Insomma c’è da chiedersi se morire di vizio sia poi un così brutto modo di morire…

Tanto va la gatta al lardo che mi lascia sul lastrico
Io amo gli animali. E’ più forte di me, se ne vedo uno per strada finisce che lo prendo e me lo porto a casa. Il problema è che forse gli animali non amano me.
Qualche giorno fa ho visto sotto casa mia un gatto tutto spelacchiato e come sempre ho finito per prenderlo e portarlo nel mio appartamento. Il piccoletto ha dimostarto subito un bell’appetito facendosi fuori buona parte del mio frigorifero. Alla fine ho pensato di seguire i vecchi consigli dei poverbi e così, tanto per fare una cosa gradita a quel povero animaletto, sono uscito a compragli del lardo.
A parte che quando sono tornato la casa era semidistrutta, causa unghiate ovunque e spisciazzate sulla parte rimasta integra, la piccola creaturina bastarda si era finita la restante parte del mio frigorifero riuscendo non so ancora come ad aprire lo sportello.
Per farvela breve quella sera ho mangiato uno stupendo coniglio con tanto di intingolo. E pensare che in casa avevo solo un gatto ed un bel pezzo di lardo.
La morale è: non sempre dalle disgrazie escono solo cose brutte. E se posso aggiungere, il gatto è davvero buono se lo sai cucinare bene.

Per concludere vi dirò che le vite vissute per finta possono essere belle o possono essere brutte, tutto dipende se a livello del subconscio ci si vuole bene o male. Anche se personalmente credo che il problema vero e proprio sia che cose del genere a me capitano sul serio e così mi chiedo che cacchio stò a scrivere ‘Racconti di una vita vissuta per finta‘ e non mi limito semplicemente a mettere come titolo ‘Giorni qualunque di una persona qualunque‘ o ancora meglio ‘Non sapevo cosa cacchio fare e così vi rompo un po’ le balle facendovi leggere i cazzi miei‘!

Direi che a questo punto non mi resta che salutarvi,
magari con un estivo e quanto mai lascivamente sudatizzo:
Cmq e Sempre Byo

Viaggiando…

Nei giorni scorsi mi sono fatto qualche bel giorno di vacanza nel nostro bel paese. Naturalmente ho fatto parecchie foto e alcune le ho idealmente dedicate a voi:

Sono partito dalla mia bella Milano
Sidney - Milano

sono passato a Genova per trovare degli amici
Giza - Genova

poi sono andato a Venezia
New York - Venezia

una visitina a Pisa
Parigi - Pisa

poi diretto a Roma
Atene - Roma

un salto a Foggia
Londra - Foggia

ed infine sono arrivato a Palermo
Hawaii - Palermo

Fine della vacanza e mio ritorno a casa.
Ho ancora le borse da disfare ma ci tenevo a mostrarvi la mia bella faccia vacanziera con qualche paesaggio caruccio sullo sfondo.

Anche quando sono in viaggio mi perseguito!
Cmq e Sempre Byo

Ricordando un’altra estate…

L’anno scorso le mie vacanze sono durate esattamente una settimana. Sissignore, una e una soltanto! Per l’esattezza l’ultima di Luglio.
Dovendo tornare tristemente a casa ad Agosto, mi sono messo a pensare cosa potessi fare a parte lo studio obbligatorio, obbligatoriamente saltato a piè pari, e sono arrivato ad una conclusione geniale. Vista la scarsità di gente in città avrei potuto mettere in pratica un desiderio da tanto agognato, praticare il nudismo metropolitano senza un eccessivo pubblico esultante ed adorante delle mie grazie da dio greco.
Sta di fatto che un giorno di sole sono uscito nudo come un verme per le strade e al primo vigile che ho incontrato sono entrato in prigione per una notte di ponderazioni, secondo la polizia necessarie, su quello che avevo fatto.
Comunque ci tengo a precisare che il vero problema non è stato il mio nudismo clandestino, ma bensì una vecchietta smaliziata che avendomi visto con le grazie al vento mi è saltata addosso non volendomi più mollare, e così in prigione ci sono finito per schiamazzi, manco miei, in luogo pubblico!
E va a cagare il nudismo in città, mi sono detto, ma l’idea non l’avevo cambiata, volevo praticare del sano nudismo e così mi sono messo tutto svestito in casa con le finestre chiuse e le tende ben tirate per evitare nuove sorprese. Il casino è stato che non avendo a disposizione un condizionatore d’aria, od eventualmente un mare privato da appartamento per farmi un bagno rinfrescante, ho finito col cuocermi e perdere tre chili solo di sudore.
Morale della favola l’estate è finita ed io ero ancora pallido, vestito con tanto di sciarpa per sicurezza, con la fedina penale alquanto peggiorata ed una vecchietta che ancora adesso ogni volta che esco di casa mi insegue gridandomi il suo eterno amore. Dio come amo l’estate!

Però a Settembre mi sono rifatto con la storia dell’abbronzatura. Infatti insieme ad alcuni amici eravamo rimasti sotto il sole cocente per tutto un pomeriggio. Voi vi chiederete cosa ci sia di male, era comunque estate e alla fine sarai stato soddisfatto del risultato comunque ottenuto anche se in extremis. Il problema è stato che essendo noi in un parco in mezzo alla gente avevo finito con il non togliermi la maglietta, un po’ per vanità un po’ per l’esperienza da poco vissuta, e così quella sera mi sono ritrovato abbronzato come un muratore, braccia e viso completamente rossi e tutto il resto desolatamente bianco. Giusto perché in quel momento io ero io se no mi prendevo per il culo!

Stanotte sognatemi tutto nudo e ben poco abbronzato,
personalmente io credo che lo farò!
Cmq e Sempre Byo