Leggende familiari…

Nella famiglia Macchiavellazzi esistono leggende di famiglia che dire incredibili è poco. Gente imparentata con animali, esseri mitologici con il mio stesso cognome, pazzi furiosi che hanno vissuto una vita per finta solo per fare uno scherzo a qualcun altro! Naturalmente sono tutte leggende quindi i nomi che seguiranno non compaiono in quello che è da considerarsi il vero e unico Albero Genealogico della famiglia Macchiavellazzi, ma alle volte fa bene curiosare tra gli scheletri di famiglia, anche solo per capire fino a che punto si può essere portati alla pazzia…

Un giorno, mentre mio padre studiava Storia Medioevale all’università, leggendo un libro sulle guerre mussulmane trovò un nome che colpì la sua attenzione: “Pascallo ibn Erminio al Abid Machiavellazzi-Makhlouf“. Ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni, ogni tanto mio padre chiama una qualche sperduta ambasciata mediorientale nel tentativo di sapere qualcosa su quel nostro possibile lontano parente.

Mio cognato Reginaldo è nobile. Fin qui niente di strano, persino io a ben guardare ho un imperatore nel mio albero genealogico, ma il problema è che lui ci tiene proprio a questa cosa e continua a cercare nuovi parenti, sia suoi che di sua moglie, vale a dire mia sorella Eleontorta, che abbiano un po’ di sangue blu nelle vene. L’ultimo che ha trovato apparterrebbe proprio alla nostra famiglia. Tale Filσmεnσρυlσs Mαςςhiανεllαζζi, tiranno di Tracia in anni non ben precisati durante il V secolo a.C.

L’altra sera mio fratello Rorenzo, che è un televisore-dipendente, stava guardando un documentario sull’Antica Grecia e le sue mitologie. Mentre parlavano di fauni e ninfe hanno mostrato un quadro medioevale di un famoso pittore che raffigurava per l’appunto una scena mitologica di concezione classica. Mio fratello ha detto che uno dei fauni aveva una faccia che assomigliava tantissimo a quella di nostro nonno Giantordo, di cui io porto il nome. Incuriositi da questa affermazione siamo andati in quel museo a chiedere informazioni e poi anche in biblioteca. Insomma, alla fine è venuto fuori che tra i modelli usati per quel dipinto potrebbe esserci stato un nostro parente. In una nota appare il nome Samirlo Miacchiavellazzi detto il “Mutandato”, vissuto nel 1300 circa.

Tempo fa ho fatto visita ad una sorella di mio nonno, suor Gerlanda, una vecchietta simpatica che ha passato buona parte della sua vita in convento. Tra un discorso e l’altro siamo finiti a parlare di parenti lontani, è venuto così fuori che il fratello del mio bis-nonno potrebbe essersi sposato per colpa di una frase di troppo. Scherzando con gli amici aveva detto di salutare una ragazza del paese, tale Garbatea, e dirle che l’amava, ma uno degli amici non aveva capito la battuta ed era veramente andato dalla ragazza per riferirle il commento. Il prozio era un tipo a cui piaceva scherzare parecchio e pare che questo fatto l’abbia così divertito che ha cominciato a sostenere la storia inventata del suo amore per Garbatea. Alla fine si sono sposati e hanno fatto anche un figlio insieme. Sul letto di morte dicono che rideva come un matto, e quando la moglie gli domandò il perché, lui rispose che tutta la vita trascorsa insieme era stata solo uno scherzo. Morì con il sorriso sulle labbra e le mani della moglie attorno al collo.

Nel 1621 venne giustiziata Pancrazia Macchiavellazzi, una mia lontanissima parente. Secondo una leggenda di famiglia il motivo della morte fu il suo legame sentimentale con un cavallo. Sempre secondo quella leggenda, lei stessa era figlia di un Macchiavellazzi ed una pecora.

Tra i miei lontani parenti è esistito un imperatore, Arimateo Macchiavellazzi. La mia famiglia possedeva delle carte originali dell’epoca, che abbiamo poi donato ad un museo di storia medioevale, su cui compare un riferimento a delle sue fantomatiche origini mitologiche. Come se già discendere da un dio non sia abbastanza. Sulle carte è riportato che Milzia, la dea etrusca che secondo il mito faceva venire mal di testa alle donne proprio prima dell’atto amoroso, fosse un giorno apparsa a Bivoncella. Mentre intorno a lei si riuniva una folla di gente sorpresa e festante, pronunciò una profezia: “Dal mio ventre avrà origine la gloria di Bivoncella!” e scelto un uomo a caso avrebbe dato i natali ad un bambino, lo stesso Arimateo, il quale era quindi destinato fin dalla più tenera età a divenire imperatore di Bivoncella. Morì molto giovane, ucciso dalla popolazione locale scocciata dalla sua spocchia.

E questo è quanto, almeno per quello che ne so al momento, sulle leggende dei miei parenti presunti o reali.

Inventarsi vite false sta diventando la mia vita vera…
Cmq e Sempre Byo

Caro diario…

Caro diario, è da un po’ che non ti scrivo, ma essendo stato occupato non ho avuto molto tempo per farlo, anche perché se avessi avuto tempo allora l’avrei fatto e non starei qui a scrivere sul fatto che non ho avuto molto tempo per farlo…
Ad ogni modo, ti volevo dire che circa una settimana fa ho visto dalla finestra di casa mia la cameriera della casa di fronte. Una ragazza molto timida e introversa, chiaramente non a suo agio con quel mestiere. Te la descriverò così come l’ho vista la prima volta, per farti capire com’è fatta: una gnocca che levati, brasiliana o roba del genere, insomma pelle scura senza segno del costume, e lo so perché faceva i mestieri completamente nuda, pur con tutto il freddo che fa! Ascoltava della musica, ma anche se non l’avesse fatto, con tutti i fischi che partivano dalle finestre affacciate verso la sua, avrebbe sentito una sinfonia da orchestra classica. Insomma, come ho detto all’inizio, una timida e introversa con qualcosa che non so. Ero innamorato perso.
Ieri finalmente ho fatto il mio abbordaggio, ho contato le finestre e sono andato a quello che credevo l’appartamento. Purtroppo avevo sbagliato palazzo. Ci ho riprovato ma ho sbagliato appartamento. Perso come un sorcio nel labirinto sono impazzito dalla mia passione non sfogata. Sono tornato a casa mia, ho aperto la finestra del balcone e, moderna scimmia urlatrice, le ho urlato tutto il mio amore. Lei si è tolta le cuffie capendo che parlavo verso di lei e ha provato a dirmi qualcosa che non capivo. La giornata è finita con noi due che ci urlavamo parole d’amore e d’incomprensione da un palazzo all’altro. Mi hanno detto che un mio vicino ha ripreso tutta la scena e se vai in un sexy shop puoi comprare la cassetta a poco prezzo, sempre che un diario abbia le possibilità economiche per comprarsi una cassetta di un sexy shop, seppure a buon prezzo. Nel caso fammelo sapere che sono già in parola per degli autografi e potrei farne uno anche a te. Comunque stasera ci vediamo, io e la mia bella, e se tutto andrà come spero questa notte ‘spolvererà‘ in casa mia. Finalmente mi potrò godere il suo meraviglioso corpo nudo tutto per me, e avrò la casa pulita come sognavo da tanto tempo.
Sperando un giorno di poterti invitare a cena per presentartela, ti saluto cordialmente.

Dal manicomio,
Cmq e Sempre Byo

Arte, Arte, Arte!!

Persino io posso avere a che fare con la meglio crema cittadina!” è questa la frase che ho detto una volta uscendo da una stanza. A voi non è dato sapere né le frasi dette in precedenza, né se in quella stanza ci fossero altre persone oltre a me…

Ieri sera mi sono visto con l’amico Checco. Avevamo letto di una mostra di arte moderna.
Già all’ingresso l’arte ci ha presi di sorpresa, un enorme fallo in marmo svettava come presentazione della mostra. Il titolo della turgida opera era “Toc Toc – Posso entrare?“, secondo l’autore un intrigante confronto tra la realtà e la mitologia della figura del postino.
Finalmente entrati nel salone ci siamo trovati davanti un’orgia di colori, emozioni, figure in movimento. Insomma erano tutti dediti all’ispirazione artistica, soprattutto in un angolo un po’ appartato dove si svolgeva un’orgia vera e propria, creata apposta dall’ente preposto all’intrattenimento. Purtroppo per noi, col fatto che la mostra era alquanto impegnata sul piano sociale, per poter partecipare al rito orgiastico bisognava indossare giacca e cravatta. Con le nostre felpe da proletari non potemmo partecipare a quell’incontro diretto con gli artisti, anche se devo ammettere che qualcuno di loro, gentilissimo, capendo il dispiacere di noi e altri sprovveduti privi di un abbigliamento adeguato, ci raggiunsero durante la visione delle loro opere tastandoci il sedere in nome dell’Arte.
Alla fine della serata, ubriachi da tutta quella bellezza e da parecchie birre che avevamo portato per goderci meglio lo spirito artistico moderno, siamo usciti dai locali della mostra e ci siamo ritrovati davanti l’enorme scultura fallica dell’ingresso. Un pensiero ci sorse dal cuore:
L’arte è una cosa meravigliosa, prorompente nelle nostre città moderne. Ma attenti coloro che non la capiscono, qualcuno potrebbe farvela piacere a forza!

Settimane fa sono stato in un tipico bistrot francese sui navigli milanesi. Ho ordinato un bicchiere d’acqua di rubinetto. Mi hanno guardato male…

Se le cose che scrivo avessero senso non sarebbero arte,
sempre che l’arte sia scrivere cose senza senso.
Cmq e Sempre Byo

Racconto di San Valentino

Mi ricordo il mio primo amore. Avevo 16 anni e ogni volta che la vedevo sentivo un tuffo al cuore. Proprio in quei momenti qualcosa dentro di me scattava. Un impulso più forte della ragione prendeva possesso del mio corpo. Ma erano bei momenti. Almeno dopo che avevo trovato un bagno dove sfogarmi.
Questo piccolo pensiero rappresenta perfettamente quello che fu il periodo della mia adolescenza. C’era una ragazza, appena trasferitasi nella mia scuola, di cui mi ero follemente innamorato, ma lei era molto bella e io temevo che non mi avrebbe mai considerato. Così è iniziato il mio rituale di quel periodo. Quando la vedevo finiva sempre che andavo in bagno ad amare me stesso. Quando gli altri se ne stavano seduti in classe a seguire la lezione, io passavo il tempo in bagno solo con me stesso. Quando gli altri nella pausa pranzo giocavano a pallone, io chiuso in bagno giocavo con me stesso. Quando gli altri dormivano, dormivo anch’io perché va bene la giovinezza ma dopo un po’ uno si stanca!
L’ho rivista ieri dopo anni, proprio il giorno di San Valentino. Dopo la sorpresa iniziale abbiamo cominciato a parlare. Alla fine mi sono aperto e le ho raccontato i sentimenti di un tempo, di quando ero un timido ragazzino senza il coraggio di rivolgerle la parola. Lei gentilmente mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che se allora ci avessi provato me l’avrebbe data come al resto della scuola. Ma ormai era troppo tardi, le sue tariffe erano troppo alte per uno straccione come me…
L’unica conclusione che si può ricavare da questa storia è che se vi piace una ragazza e siete timidi, come prima cosa tirate fuori il portafoglio, qualcosa succederà.

Stretta la foglia, larga la via,
Se conosci una ninfomane fai girare il suo numero!
Cmq e Sempre Byo

Pareggiando un percorso di vita…

Ieri un bel ragazzo che lavora nel mio supermercato, e che francamente io conosco appena, mi si è avvicinato e mi ha chiesto se volevo sposarlo…
D’accordo che non sono nuovo a stranezze nella vita, ma a tutto c’è un limite! Voglio dire, non che io non abbia mai fatto un pensierino su questo argomento, magari una o due volte ho anche provato i vestiti di una mia amica e il trucco di mia madre… un giorno, mentre ero su un autobus, sono stato palpato da un signore e da allora ogni tanto ritorno su quel mezzo facendomi il tragitto da capolinea a capolinea nella vana speranza di rincontrarlo… ma dannazione! Sposare un magazziniere, per quanto bello, no! Ho degli standard anch’io!!
Tutti quanti fin da piccoli ci immaginiamo la nostra vita da adulti. Storie romantiche vissute tra i banconi dei surgelati, o forti braccia che ti sollevano per prendere i rotoli della carta igienica, magari una proposta di matrimonio come si deve, con volo di colombe e tappeti di rose rosse nel reparto carico-scarico delle confezioni da 6 di bottiglie d’acqua… ma nessuno si è mai immaginato un anello di cipolla infilato al dito nel reparto dei salumi preconfezionati, con tanto di vecchietti arrapati ad illuminare la scena con i loro occhi lascivi!!
Per compensare questo mio spaccato di vita fin troppo ambiguo, vi propongo un passo del mio diario segreto, che in confidenza scrivo la sera mentre mi spazzolo i lunghi capelli setosi prima di andare a letto:

15 Luglio 2008
L’altra sera ero in viaggio sulle strade in 3D di Google Maps, quando ad un certo punto mi vedo una ragazza della madonna, che scosciata al massimo, mi attira come moderna sirena dell’asfalto rovente. E io cosa volete che faccia? Mi fermo e la rimorchio. In tutti i sensi!
Una volta agganciate quelle chiappe formato roulotte sul pezzo del traino, lei sale sul mio mezzo. Due parole messe al punto giusto e quella cede, mi lascia le mutande sul cruscotto e mi chiede se ho voglio di farle il bucato che lei ha la lavatrice stanca. Non ci penso manco un momento e già c’ho le mani nel suo posto più prezioso, e giù che ci do con l’ammorbidente!
Lei è cotta, con una forchetta l’ho testata quindi lo so che è così. Prendo una panino al primo autogrill, evito di perdermi tra gli scaffali labirintici perché ho troppo voglia di farla mia in maniera strana e arrivato che sono alla macchina, con la saliva alla bocca e sudorazione sotto le ascelle a zero, strappo via la portiera per non trovarci più nessuno al posto passeggero. Minchia che tristezza! Avevo appena preso una scatola di viagra…
Per fortuna vicino al casello di Google Maps ci stava l’entrata a YouPorn, mi sono sentito salvato come Ulisse dalla Circe, insomma ho vissuto per un po’ tra porci stando insieme alla più porca del gruppo. Minchia che figata la vacanza su internet!

Mamma, papà,
sarò presto sposa!
Cmq e Sempre Byo

Ah, la vita!

Oggi piove, e come tutti i giorni di pioggia io mi ritrovo triste, chiuso in casa e incerto sulla vita.
Però una cosa positiva c’è. Quando sono triste scrivo per farmi ridere. Sì, io scrivo fesserie per me stesso. Adesso anche voi siete a conoscenza del mio terribile segreto e per questo motivo vi maledico con la mia assurdità!

Amore assurdo
Non so se a voi è mai capitato di andare a letto con la curiosità riguardo a come un dato libro o telefilm possano finire. A me francamente capita spesso, ed ogni santa volta mi ritrovo la mattina dopo a doverle spiegare che tra noi non c’è niente di serio, che è stata un’avventuretta e che devo uscire presto per andare al lavoro.
Drammi a parte il sesso non è male…

Tecnologia esibizionista
L’altro giorno sono andato dall’oculista per una visita di controllo, ammetto quindi che non ci vedevo bene e potrei essermi sbagliato, eppure sono sicuro di aver visto due tizi violentare una povera macchinetta per la stampa dei biglietti in metropolitana.
Per carità, quella non scherzava con linee ammiccanti lucidate di fresco e una sana vanità civettuola, ma dio santo! Solo perché era una bella macchinetta costringerla a fare certe cose in pubblico mi sembra esagerato!
Certo è che ultimamente sono sempre di più questi casi di violenza su apparati tecnologici, e se la colpa c’è è da additare a questa moda sporcacciona sempre più dilagante. Ormai sono tantissimi i casi di nudismo tecnologico, macchine sempre più esibizioniste e volgari che sembrano chiedere di essere toccate da chiunque in qualunque momento. E poi ci meravigliamo degli attacchi sessuali in aumento.
Però, a voler essere del tutto sincero, una volta ho provato anch’io, per curiosità s’intende, e devo dire che è stata una bella esperienza. Quindi più sana violenza nei confronti della tecnologia al servizio del cittadino!

Ammiccando agli ammiccamenti
Ieri sono andato dal parrucchiere. Un taglio di capelli mi ci voleva proprio, ancora due centimetri e la frangetta mi arrivava fino al sedere. Sì, avete capito bene, io la frangetta la porto dietro. All’inizio ho provato a portare il sedere davanti per fare tendenza, ma così è meglio per tutti.
Ad ogni modo ero dal parrucchiere quando questo comincia a farmi dei segni strani. Un occhio che ammicca, una mano sulla spalla, una carezza tra i capelli ed infine uno strano discorso sulla lunghezza delle basette. Ne ero certo, era innamorato di me e la cosa peggiore è che anch’io provavo qualcosa per lui.
Alla fine del taglio mi sono deciso a parlargli dei miei sentimenti, e lì è cominciata la tragedia. Gli ho visto fare le stesse cose a tutti i suoi clienti. Mi sono sentito così usato che non andrò mai più da un parrucchiere in vita mia.
Ho sentito di pecore affittate per rasare i prati, e credo proprio che d’ora in avanti mi farò tagliare i capelli da loro. Oltretutto un amico mi ha detto che se ci provi quelle ci stanno facile. Speriamo!

Potrei andare avanti così tutto il giorno, ma visto l’ultimo pezzo non so se voglio sapere cosa potrei scrivere ancora…

Un saluto caloroso a ciascuno di voi,
e un bacio a tutti gli altri!
Cmq e Sempre Byo

Sempre più pulp!

Perchè voi sappiate, Checco l’altro giorno mi ha detto che vedeva delle strane cose girargli per gli occhi. Per questo è andato da un medico, il quale non ci ha capito niente e l’ha mandato da uno specialista, il quale a sua volta non capendoci nulla l’ha mandato da uno più specialista di lui. Insomma, tutto questo casino e 800€, per degli stupidi vermi che cercavano di mangiargli il cervello. Se andava da un veterinario con 100€ era a posto!
Vi chiedete come io faccia a saperlo? Semplice, il fatto è che una volta avevo un cane con gli stessi problemi. Povero amico, è da tempo ormai che non c’è più, e la sua storia è quantomai commovente.
Quel cane era stato con me fin dai primi anni di scuola e così si era abituato a svegliarmi la mattina presto per aiutarmi nell’arrivare in classe per tempo. Ma ormai arrivato all’università, e avendo cambiato del tutto le mie abitudini mattutine, ho dovuto abbatterlo. Non è che potevo cambiargli l’allarme come alle sveglie!
E a chiunque di voi pensi che questa storia sia orribile, io dico che siete orribili voi a voler mettere ai cani il tasto ‘Snooze‘!

Ma come diavolo avrà fatto Checco a prendersi i vermi dei cani..?
Mah!
Cmq e Sempre Byo

Storie estive…

In questi giorni non ho molto da fare, così finisco per uscire con gli amici e ascoltare le strane storie delle loro vite. Ve ne propongo un paio che meritano davvero:

Capoufficio maniaca
L’altro giorno Checco mi ha fatto una confessione segreta pregandomi di non parlarne assolutamente con nessuno, quindi io devo assolutamente farvela sapere.
Mentre era al lavoro è rimasto solo con la sua capoufficio, un donnino dalla sessualità misteriosa, ben nascosta dietro a due sensualissimi baffetti che le incorniciano le labbra ed in generale buona parte del volto. Una donna talmente bella da togliere il fiato pure ad un morto. Ad un certo punto lei gli si è avvicinata facendogli delle proposte indecenti, del tipo: “Hai appuntamenti per la pausa caffè?” Frasi di questo genere, dette da una donna che vi assicuro dire figa è troppo, sono irresistibili, e lui da vero uomo ha ceduto sommessamente.
Però in questo genere di storie c’è sempre un risvolto drammatico e in questo caso è la passione sadomaso della bellezza baffuta. Così, tra fruste e ‘ben altro‘, adesso il povero Checco se ne sta a casetta sua, sdraiato sul letto con le chiappette al vento e una bella borsa del ghiaccio a lenire le fatiche di una dura giornata lavorativa…

Zanzare di Lesbo
Una mia mica, LaTizia, è appena tornata da una vacanza sull’isola di Lesbo. Appena l’ho vista ho notato le gambe martoriate dai morsi delle zanzare. Mi ha detto che per tutto il viaggio è stata letteralmente divorata da quegli insetti.
Non so perché ma quei segni non me la raccontavano giusta. Erano diversi dai soliti morsichi di zanzare. Ad una osservazione più ravvicinata ho scoperto la cruda realtà. Le zanzare dell’isola di Lesbo sono delle maniache ninfomani! Altro che ciucciate di sangue, quelli erano succhiotti e fatti da provette esperte.
Quando lei l’ha saputo ne è rimasta sconvolta. La sua personalità da educanda è emersa più forte che mai e adesso se la voglio vedere devo andarla a trovare in un convento di clausura…

Tutte e due storie vere, ve l’assicuro. Magari non totalmente vere. Forse manco in parte. Ma tutto il resto vi assicuro che è vero!

Spero che vi siano piaciuti questi coinvolgimenti sessuali non richiesti,
Cmq e Sempre Byo

Le cose normali io non le degno…

Quando mi succede qualcosa di particolare, o vedo delle persone che meritano attenzione, finisco con lo scrivermi degli appunti, una sorta di diario da guardone. Sta di fatto che l’altro giorno stavo riguardando un vecchio passaggio tra quelle carte e ho deciso che meritava di essere ricordato:

18 Ottobre 2008
Innanzitutto bisogna dire che dovevo andare in università parecchio presto e così, parecchio presto, mi sono svegliato. Unico problema quando ero completamente vestito sull’uscio della porta mi arriva un messaggio di Checco che mi dichiara la sua assenza alla lezione. Panico, brivido, raccapriccio ed alla fine un filo di ripensamento ma me ne frego ed esco comunque. Il concetto è sempre quello, quando hai voluto la bicicletta almeno goditi il sellino!
Appena metto la testa fuori dal portone di casa mi ritrovo subito con un moccolo al naso ed un baciotto alla mutanda, che parecchi di voi spero capiranno. A quel punto stoicamente vado avanti e pochi metri dopo mi ritrovo attorniato da un gruppetto di vecchine sorridenti e questuanti che mi chiedono se voglio un santino intitolato ‘Comprensione e approfondimento alla Bibbia‘. Non so se ridere ed andarmene o prendere il volantino e sputtanarlo a vita. Decido per la prima e tiro avanti.
Arrivato alla metro non trovo i giornali gratuiti e così al terzo segno della sfiga finalmente mi convinco e me torno verso casa, ma prendo l’incredibile decisione di cambiare il percorso di ritorno. Prima ho scoperto un parco nuovo bello grandino dietro casa mia, poi ho incontrato un vecchio amico un filo inciccionito ed alla fine su una strada a doppia corsia mi hanno fatto passare ben due automobilisti. Che sia stata la scelta di non andare a lezione a portarmi fortuna?!
Comunque con questo è tutto. Arrivederci alla prossima e un saluto con affetto, ma non con amore che mi è appena finita una storia e non mi sento ancora pronto per quel tipo di rapporto.

Sognatemi per strada,
nudo con la sola giacca mentre parlo col mio amico!
Cmq e Sempre Byo

Ricordando un’altra estate…

L’anno scorso le mie vacanze sono durate esattamente una settimana. Sissignore, una e una soltanto! Per l’esattezza l’ultima di Luglio.
Dovendo tornare tristemente a casa ad Agosto, mi sono messo a pensare cosa potessi fare a parte lo studio obbligatorio, obbligatoriamente saltato a piè pari, e sono arrivato ad una conclusione geniale. Vista la scarsità di gente in città avrei potuto mettere in pratica un desiderio da tanto agognato, praticare il nudismo metropolitano senza un eccessivo pubblico esultante ed adorante delle mie grazie da dio greco.
Sta di fatto che un giorno di sole sono uscito nudo come un verme per le strade e al primo vigile che ho incontrato sono entrato in prigione per una notte di ponderazioni, secondo la polizia necessarie, su quello che avevo fatto.
Comunque ci tengo a precisare che il vero problema non è stato il mio nudismo clandestino, ma bensì una vecchietta smaliziata che avendomi visto con le grazie al vento mi è saltata addosso non volendomi più mollare, e così in prigione ci sono finito per schiamazzi, manco miei, in luogo pubblico!
E va a cagare il nudismo in città, mi sono detto, ma l’idea non l’avevo cambiata, volevo praticare del sano nudismo e così mi sono messo tutto svestito in casa con le finestre chiuse e le tende ben tirate per evitare nuove sorprese. Il casino è stato che non avendo a disposizione un condizionatore d’aria, od eventualmente un mare privato da appartamento per farmi un bagno rinfrescante, ho finito col cuocermi e perdere tre chili solo di sudore.
Morale della favola l’estate è finita ed io ero ancora pallido, vestito con tanto di sciarpa per sicurezza, con la fedina penale alquanto peggiorata ed una vecchietta che ancora adesso ogni volta che esco di casa mi insegue gridandomi il suo eterno amore. Dio come amo l’estate!

Però a Settembre mi sono rifatto con la storia dell’abbronzatura. Infatti insieme ad alcuni amici eravamo rimasti sotto il sole cocente per tutto un pomeriggio. Voi vi chiederete cosa ci sia di male, era comunque estate e alla fine sarai stato soddisfatto del risultato comunque ottenuto anche se in extremis. Il problema è stato che essendo noi in un parco in mezzo alla gente avevo finito con il non togliermi la maglietta, un po’ per vanità un po’ per l’esperienza da poco vissuta, e così quella sera mi sono ritrovato abbronzato come un muratore, braccia e viso completamente rossi e tutto il resto desolatamente bianco. Giusto perché in quel momento io ero io se no mi prendevo per il culo!

Stanotte sognatemi tutto nudo e ben poco abbronzato,
personalmente io credo che lo farò!
Cmq e Sempre Byo