Mini racconti: Socialità

Era sempre stato un tipo associale, ma da quando era naufragato su un’isola deserta era proprio peggiorato.
Ritornato a casa non riusciva più a sopportare nessuno. Diventò un serial killer e visse il resto della sua vita felice e soddisfatto.

Cmq e Sempre Byo

Mini racconti: Noia

Sdraiato sull’amaca, mentre leggeva un libro, l’uomo a tutto pensava tranne che sua moglie voleva ucciderlo di lì a poco.
Purtroppo per lui il piano di lei sfumò.
Sarebbe stata una giornata interessante.

Cmq e Sempre Byo

Ricordo di un’estasi di piena estate

Sono sul balcone di casa mia. Una sigaretta accesa in bocca e i ricordi che riaffiorano…
Era estate, poco dopo mezzogiorno. Un caldo soffocante toglieva il respiro.
In un parco completamente vuoto c’era una panchina esposta al sole. Un richiamo irresistibile.
Come una lucertola mi rosolavo ai raggi solari, quando la mano scivola nella tasca della camicia ed estrae una sigaretta.
Con gli occhi chiusi la avvicino alle labbra, inumidendole appena. Estraggo l’accendino e faccio il primo tiro.
I polmoni si riempiono di fumo caldo. La gola è riarsa. L’ossigeno ormai manca del tutto, dando alla testa una piacevole sensazione di perdita.
Espiro e tutto intorno a me la fragranza del tabacco mi abbraccia. In bocca c’è un sapore mielato, sulle labbra l’aspro della nicotina.
Di nuovo immergo la sigaretta tra le mie labbra. Di nuovo provo una dolce e calda ebbrezza.
Quante volte ci siamo baciati quel giorno? Quante volte ho provato il piacere che sei stata capace di donarmi?
Il tempo sembrava immobile ma era solo illusione. Ormai di te non restava che cenere, di noi un ricordo.

A chiunque di voi limoni le sigarette come faccio io,
un degno e ben meritato:
Cmq e Sempre Byo

Vita da vacanza…

Ultimamente ho preso tutta una serie di nuovi ed eccitanti vizi.
Il più soddisfacente di tutti è svegliarmi tardi, spogliarmi completamente e andare alla finestra, nudo, in trepidante attesa che la vecchia nel palazzo di fronte mi guardi in tutto il mio splendore!
Fino ad oggi la polizia non è ancora venuta a prendermi, secondo me questa cosa se la gode pure lei…
Comunque mi pare chiaro che l’argomento sia il dormire, quindi vi voglio rendere partecipi di un altro aspetto della mia vita. Odio chi si sveglia senza fatica!
Quello e il mio compagno di stanza, che non contento di svegliarsi col sorriso sulle labbra, lo fa in piena notte.
Già, quello si sveglia di notte! Forse è per questo che l’abbiamo soprannominato il Gufo.
Quello e il fatto che è un gufo per davvero…
In realtà devo ammettere che non siamo in tanti a chiamarlo così, anzi, sono io soltanto.
Sincerità per sincerità non ho tutti questi amici. Sono spesso solo… e adesso che l’ho ammesso mi è saltata addosso una tristezza della madonna.
Domani m’impickwick!

Uno strampalato Gùmaligambi Pasquò a tutti i pirla di buona volontà!!

Dedicato a tutti quelli che possono capire…
Cmq e Sempre Byo

Racconti di una vita vissuta per finta

Mentre buttavo via delle vecchie carte ho ritrovato un pezzo mai pubblicato. Dato che tecnicamente era estivo e ancor più tecnicamente siamo ancora in estate, lo pubblico adesso:

Ah, l’amore in coda…
Qualche giorno fa ero in posta per pagare le bollette, e voi saprete bene che luoghi simili non possono essere definiti “uffici” ma gironi danteschi! Com’era inevitabile mi sono ritrovato in una coda chilometrica…
Fin qui nulla di eccezionale, al massimo potrei stare a dirvi quante ore ho buttato nel cesso facendo una cosa che odio e trovo del tutto inutile, ma questa volta invece vi racconterò delle bellezze di una coda.
Me ne stavo a santiare in un’ansa della fila quando nel tentativo di capire quanto tempo avevo ancora da soffrire mi sono ritrovato affiancato ad un’altra coda, nel preciso mi trovavo di fianco ad una ragazza molto carina. Come sempre succede in situazioni simili si finisce per fare fronte comune alle avversità e così abbiamo cominciato a parlare.
La coda non finiva mai ma per la prima volta ne ero contento, mi dava la possibilità di conoscere una ragazza bella e simpatica. Ad ogni modo quella nostra strana relazione andò avanti per un po’, ogni tanto la mia fila andava un poco avanti, ogni tanto toccava alla sua, ma nel complesso riuscivamo a mantenere un discorso stabile.
Dopo la prima ora le avevo già chiesto di vederci una volta usciti da quell’inferno, dopo due ore c’era già stato del sano petting tra noi, alla quarta ora, grazie all’aiuto dei nostri vicini di fila, avevamo anche fatto qualcosa di più. Era ormai chiaro che c’era qualcosa di importante tra noi e così, forse stordito dalla velocità di un paio di anziani nel ritirare la pensione allo sportello, le feci la domanda fatidica. Fu così che ci sposammo quando mancava poco al nostro turno, tutto grazie ad un giudice di pace in fila lì vicino a noi.
Purtroppo questa storia ha un risvolto dal sapore amaro, quando toccò a noi e finalmente uscimmo, forse per il fatto che ci vedevamo per la prima volta sotto la luce naturale e non con quell’illuminazione eterea da neon, non ci riconoscemmo quasi in quelle due persone che nella coda si erano tanto amate. Ci lasciammo quella stessa sera dopo aver capito di non avere poi molto in comune. Ormai credo che una parte di me soffrirà sempre un poco quando me ne starò fermo in una coda, mentre il resto di me come al solito si scasserà i coglioni per dover fare una cosa tanto fastidiosa!
Quindi prendete questo racconto dolce-amaro come un insegnamento per la vita, se volete fare una coda portatevi sempre dietro un pacchetto di preservativi, un anello matrimoniale ed una fazzoletto per quando tutto sarà finito. Le code sanno far male.

Annaspando nella Nutella
Qualche giorno fa ero in un supermarket e come tutti noi sappiamo nel momento in cui si entra nella corsia dei dolci l’occhio casca sempre sulle confezioni mastodontiche della Nutella. Ormai credo che stiano raggiungendo il quintale o poco meno. Ad ogni modo quella volta non ce l’ho fatta più e così ho esaudito il sogno di una vita, ho comprato il vasone formato maxi!
Arrivato a casa non potevo più frenare la mia voglia di aprilo e tufarci dentro l’intera mano per poi godermi il dolce frutto dei sacrifici del mio portafoglio. La cosa però divenne quasi una mania, in poche ore l’avevo già finito e ne volevo ancora, ancora, ANCORA!! Alla fine tornai in quel supermarket quando stavano per chiudere, li pregai di farmi entrare. Purtroppo accettarono. Comprai così tanti vasi che il mio povero portafoglio restò desolatamente vuoto.
Quando arrivai a casa sembravo posseduto. E così feci il più grande errore, e allo stesso tempo la più grande estasi, della mia vita. Svuotai i vasoni di Nutella nella vasca e mi immersi completamente nudo nel dolce prodotto del mio vizio. Mi ripescarono due giorni dopo.
Il fatto è che dentro quel dolce bagno vizioso stavo per lasciarci le penne e così passati due giorni senza vedermi i miei vicini preoccupati vennero a vedere come stavo. I pompieri ci misero due ore buone di duro lavoro per riuscire a togliermi da quella colla deliziosa. Temo che non riuscirò più a mangiare la Nutella senza rivivere quel brutto ricordo, però allo stesso tempo potendo tornare indietro credo poprio che rifarei tutto. Insomma c’è da chiedersi se morire di vizio sia poi un così brutto modo di morire…

Tanto va la gatta al lardo che mi lascia sul lastrico
Io amo gli animali. E’ più forte di me, se ne vedo uno per strada finisce che lo prendo e me lo porto a casa. Il problema è che forse gli animali non amano me.
Qualche giorno fa ho visto sotto casa mia un gatto tutto spelacchiato e come sempre ho finito per prenderlo e portarlo nel mio appartamento. Il piccoletto ha dimostarto subito un bell’appetito facendosi fuori buona parte del mio frigorifero. Alla fine ho pensato di seguire i vecchi consigli dei poverbi e così, tanto per fare una cosa gradita a quel povero animaletto, sono uscito a compragli del lardo.
A parte che quando sono tornato la casa era semidistrutta, causa unghiate ovunque e spisciazzate sulla parte rimasta integra, la piccola creaturina bastarda si era finita la restante parte del mio frigorifero riuscendo non so ancora come ad aprire lo sportello.
Per farvela breve quella sera ho mangiato uno stupendo coniglio con tanto di intingolo. E pensare che in casa avevo solo un gatto ed un bel pezzo di lardo.
La morale è: non sempre dalle disgrazie escono solo cose brutte. E se posso aggiungere, il gatto è davvero buono se lo sai cucinare bene.

Per concludere vi dirò che le vite vissute per finta possono essere belle o possono essere brutte, tutto dipende se a livello del subconscio ci si vuole bene o male. Anche se personalmente credo che il problema vero e proprio sia che cose del genere a me capitano sul serio e così mi chiedo che cacchio stò a scrivere ‘Racconti di una vita vissuta per finta‘ e non mi limito semplicemente a mettere come titolo ‘Giorni qualunque di una persona qualunque‘ o ancora meglio ‘Non sapevo cosa cacchio fare e così vi rompo un po’ le balle facendovi leggere i cazzi miei‘!

Direi che a questo punto non mi resta che salutarvi,
magari con un estivo e quanto mai lascivamente sudatizzo:
Cmq e Sempre Byo

Leggende familiari…

Nella famiglia Macchiavellazzi esistono leggende di famiglia che dire incredibili è poco. Gente imparentata con animali, esseri mitologici con il mio stesso cognome, pazzi furiosi che hanno vissuto una vita per finta solo per fare uno scherzo a qualcun altro! Naturalmente sono tutte leggende quindi i nomi che seguiranno non compaiono in quello che è da considerarsi il vero e unico Albero Genealogico della famiglia Macchiavellazzi, ma alle volte fa bene curiosare tra gli scheletri di famiglia, anche solo per capire fino a che punto si può essere portati alla pazzia…

Un giorno, mentre mio padre studiava Storia Medioevale all’università, leggendo un libro sulle guerre mussulmane trovò un nome che colpì la sua attenzione: “Pascallo ibn Erminio al Abid Machiavellazzi-Makhlouf“. Ancora oggi, a distanza di quasi quarant’anni, ogni tanto mio padre chiama una qualche sperduta ambasciata mediorientale nel tentativo di sapere qualcosa su quel nostro possibile lontano parente.

Mio cognato Reginaldo è nobile. Fin qui niente di strano, persino io a ben guardare ho un imperatore nel mio albero genealogico, ma il problema è che lui ci tiene proprio a questa cosa e continua a cercare nuovi parenti, sia suoi che di sua moglie, vale a dire mia sorella Eleontorta, che abbiano un po’ di sangue blu nelle vene. L’ultimo che ha trovato apparterrebbe proprio alla nostra famiglia. Tale Filσmεnσρυlσs Mαςςhiανεllαζζi, tiranno di Tracia in anni non ben precisati durante il V secolo a.C.

L’altra sera mio fratello Rorenzo, che è un televisore-dipendente, stava guardando un documentario sull’Antica Grecia e le sue mitologie. Mentre parlavano di fauni e ninfe hanno mostrato un quadro medioevale di un famoso pittore che raffigurava per l’appunto una scena mitologica di concezione classica. Mio fratello ha detto che uno dei fauni aveva una faccia che assomigliava tantissimo a quella di nostro nonno Giantordo, di cui io porto il nome. Incuriositi da questa affermazione siamo andati in quel museo a chiedere informazioni e poi anche in biblioteca. Insomma, alla fine è venuto fuori che tra i modelli usati per quel dipinto potrebbe esserci stato un nostro parente. In una nota appare il nome Samirlo Miacchiavellazzi detto il “Mutandato”, vissuto nel 1300 circa.

Tempo fa ho fatto visita ad una sorella di mio nonno, suor Gerlanda, una vecchietta simpatica che ha passato buona parte della sua vita in convento. Tra un discorso e l’altro siamo finiti a parlare di parenti lontani, è venuto così fuori che il fratello del mio bis-nonno potrebbe essersi sposato per colpa di una frase di troppo. Scherzando con gli amici aveva detto di salutare una ragazza del paese, tale Garbatea, e dirle che l’amava, ma uno degli amici non aveva capito la battuta ed era veramente andato dalla ragazza per riferirle il commento. Il prozio era un tipo a cui piaceva scherzare parecchio e pare che questo fatto l’abbia così divertito che ha cominciato a sostenere la storia inventata del suo amore per Garbatea. Alla fine si sono sposati e hanno fatto anche un figlio insieme. Sul letto di morte dicono che rideva come un matto, e quando la moglie gli domandò il perché, lui rispose che tutta la vita trascorsa insieme era stata solo uno scherzo. Morì con il sorriso sulle labbra e le mani della moglie attorno al collo.

Nel 1621 venne giustiziata Pancrazia Macchiavellazzi, una mia lontanissima parente. Secondo una leggenda di famiglia il motivo della morte fu il suo legame sentimentale con un cavallo. Sempre secondo quella leggenda, lei stessa era figlia di un Macchiavellazzi ed una pecora.

Tra i miei lontani parenti è esistito un imperatore, Arimateo Macchiavellazzi. La mia famiglia possedeva delle carte originali dell’epoca, che abbiamo poi donato ad un museo di storia medioevale, su cui compare un riferimento a delle sue fantomatiche origini mitologiche. Come se già discendere da un dio non sia abbastanza. Sulle carte è riportato che Milzia, la dea etrusca che secondo il mito faceva venire mal di testa alle donne proprio prima dell’atto amoroso, fosse un giorno apparsa a Bivoncella. Mentre intorno a lei si riuniva una folla di gente sorpresa e festante, pronunciò una profezia: “Dal mio ventre avrà origine la gloria di Bivoncella!” e scelto un uomo a caso avrebbe dato i natali ad un bambino, lo stesso Arimateo, il quale era quindi destinato fin dalla più tenera età a divenire imperatore di Bivoncella. Morì molto giovane, ucciso dalla popolazione locale scocciata dalla sua spocchia.

E questo è quanto, almeno per quello che ne so al momento, sulle leggende dei miei parenti presunti o reali.

Inventarsi vite false sta diventando la mia vita vera…
Cmq e Sempre Byo

Ritorno dal lungo viaggio…

Molte delle persone che conosco ultimamente si sono date a viaggi strani e senza una meta precisa, così mi sono deciso e c’ho provato pure io. Sono partito senza sapere dove sarei finito e il risultato è stato un susseguirsi di incontri con gente che alla fin fine mirava solo a profanare le mie grazie o a intascarsi i miei tappi di birra preziosamente collezionati ogni volta che entro in un pub ad ubriacarmi. Mi piacerebbe dire che sono tanti, e che la loro mancanza mi avrebbe creato problemi, ma sinceramente quando sono ubriaco non è che posso stare lì a fare attenzione a degli inutili tappi!
Ad ogni modo si diceva che ultimamente ho viaggiato parecchio, e difatti sono finito in diverse città. E mica troppo vicine, per giunta! Tanto per farla breve vi pubblico le foto che ho fatto durante il viaggio:

Giantordo a Sidney

Giantordo a Kingston

Giantordo a Reykjavík

Giantordo a Rio de Janeiro

Naturalmente dovevo lavorare per continuare a viaggiare, e viaggia che ti viaggia si finisce anche con il conoscere amici strani, oltre che “fare” cose strane:

Giantordo pastore in Australia

Giantordo, roba allucinante in Australia

Giantordo in un deserto

Giantordo by night

Insomma alla fine sono tornato a casa l’altro giorno, giusto per il mio onomastico. Che oltretutto quest’anno cade pure nel giorno suo ma morire che qualcuno mi abbia fatto gli auguri!
Vabbè, ad ogni modo i risultati di questo viaggio sono stati:
– Una vistosa bruciatura da freddo sulle chiappe, ricordo di quando ho lavorato in un campo nudisti in Lapponia come “Fornitore di chiappe per la pista di biglie“, che oltretutto sembra sia diventata una roba di gran moda da quelle parti.
– Un tatuaggio tribale di gruppo sulla schiena, ovvero un’accozzaglia di pastrocchi creati dai membri di una tribù maori che una notte, mentre ero ubriaco, volevano imparare a fare tatuaggi usando la mia pelle. Una bella esperienza etnica…
– Il piercing ai testicoli che mi sono fatto per conquistare una ragazza ad Amsterdam, che poi ho scoperto essere una prostituta e quindi mi bastava tirare fuori il portafoglio… Comunque un bel ricordo.
– La ricevuta dell’ospedale dove sono finito per aver saltato da un palazzo in fiamme, e le fiamme le avevo scatenate io per il mio solito problema di fumare da sonnambulo!
– La foto, che mai mostrerò, di un barbone ed una insegnante di asilo che se le danno di santa ragione mentre dei bambini sullo sfondo scommettono pesante. Vi dico solo che volavano cifre straordinarie come un fantastilione di soldi o pianeti interi di dolci che il mio papà ne ha tantissimi e li tiene tutti nello spazio!
– Il segno dei denti che una vecchia mi ha lasciato su un braccio mentre le strappavo un panino di mano, e i soldi che mi hanno dato per aver venduto la dentiera di quella rompiballe. C’è chi ha i denti e il pane, che chi vende i denti altrui e ci fa dei soldi!

Ed infine la soddisfazione di essere riuscito a partire senza una meta precisa, aver attraversato buona parte delle terre esistenti su questo pianeta, conosciute o meno. Come quella volta che sono stato ad Atlantide e mi hanno detto di non parlarne mai… quindi senza parlarvene glisso e lascio perdere questo discorso senza senso.

E’ dura la vita di un viaggiatore immaginario,
Cmq e Sempre Byo

Le feste in famiglia possono uccidere…

Esattamente un anno fa ho letto un brano di un giornale, lo riporto solo adesso per motivi di pigrizia da record:
Scompiglio natalizio a Barigutta di Sopra.
Una modesta e allegra famiglia come tante, con sedici nonni, quattordici zii provenienti da ogni parte del Paese, un nipote acquisito ma non si sa da chi, una madre cuoca, un padre nevrotico ed una cinquantina abbondante di regali ben impacchettati, si stava accingendo a mangiare il tipico panettone natalizio quando un parente non meglio identificato saltò su dicendo: “Ma quando apriamo i regali?”. In un attimo avvenne il patatrac, vecchi che correvano in preda alla disperazione, bambini saltati fuori dal nulla che cercavano di rubare i regali lasciati incustoditi, un paio di genitori collassati al suolo. Fu allora che lo stesso parente di prima, nuovamente non identificato, saltò su dicendo: “E se partissimo tutti per un viaggio intorno al mondo? Il primo che arriva sarà il primo a poter aprire i regali!” Dopo un ok generale avvertito dai sismografi di tutta Barigutta di Sotto, nota soprattutto per il suo centro antisismico riconosciuto a livello internazionale, il parentado partì nella sua impresa.
Immaginatevi cosa accadde, avventure riguardo strani popoli dai colori più disparati, dalle lingue più incomprensibili e dal tipico vizio internazionale di incastrare la gente che fa da protagonista nei tipici racconti di Natale, in storie melense con finali buonisti e ricchi di sentimentalismi.
Finalmente ritornati a casa i vari parenti scoprirono amaramente di essere tornati indietro nel tempo di un giorno a causa di una qualche strana regola sul viaggiare intorno al mondo. La Polizia è intervenuta mentre i membri della famiglia si pestavano a sangue nel tentativo di trovare il causatore di tutto quel casino.

Se riporto questo articolo è perché sia d’esempio per tutti, mai aprire i regali a Natale!

Buon Gùmaligambi Pasquò a tutti i familiari di buona volontà!
Cmq e Sempre Byo

Famiglia, vite vissute per finta…

Molti mi inviano lettere immaginarie in cui mi scrivono che sono pazzo, che passo tutto il mio tempo facendo solo cose inutili come scrivere testi demenziali o fare fotomontaggi assurdi. Ma la verità è che sono una persona normalissima, come tutti ho una famiglia e faccio cose banali di tutti i giorni, anche se devo ammettere che ogni tanto mi capita di perdere qualche libro perché finisce al di là dello specchio e alcuni mobili va a sapere come me li ritrovo appesi a testa in giù al soffitto… ma a parte questi piccolissimi dettagli tutto il resto è banalissimamente normale!
Ecco, se proprio vogliamo trovare qualcosa di leggermente diverse dal consueto, ammetto che ho una famiglia molto numerosa, e proprio per questo, per evitare di dimenticarmi di qualcuno nel fare i regali di Natale, negli ultimi tempi mi sono impegnato nel creare un albero genealogico di tutti i parenti.
Quindi ecco a voi l’Albero Genealogico della famiglia Macchiavellazzi:

Famiglia Macchiavellazzi - Albero genealogico con stemmi

Ed ecco qualche foto che ho preso dagli album di famiglia:

Anziana e Foto

Bambini

Cavaliere

Coppia con Sfondo

Coppia

Famiglia a Madonna di Montebello

Famiglia con Libro

Famiglia in Posa

Fidanzati

Gruppo con Prete

Gruppo Famiglia

Gruppo Vendemmia

Il Generale Macchiavellazzi

Trio in Costume Tipico

Vi riporto anche qualche piccolo spaccato della mia vita familiare:

Pochi giorni fa ho fatto il prestigiatore alla festa di compleanno di uno dei miei nipotini. Con il nome di “Grande Mago Squizzato” stavo facendo divertire tutti i bambini della festa. Purtroppo non potevo fare il mio trucco migliore, l’estrazione di una modella da paginone centrale di Playboy dal mio cilindro, perché quei maledetti di Playboy mi hanno fatto causa. Quindi, come avrebbe fatto qualsiasi altro mago degno di questo nome, dovetti ridurmi ad estrarre il solito cappello a cilindro da un coniglio. Comunque la festa andò bene, mia sorella mi ringraziò, i bambini si divertirono, la madre di uno di loro mi saltò al collo giurandomi amore eterno, e alla fine della giornata ci fu anche un bell’incontro di lotta tra donne nel fango, esattamente tra la suddetta madre e mia moglie per decidere a chi dovesse andare la proprietà del mio cuore. Incontro terminato per ko tecnico al terzo round con la vittoria della mia gentile consorte.
Morale della favola abbiamo passato tutti una bella giornata tra amici e parenti.

Il mese scorso ho fatto una gita allo zoo con un mio lontano cugino. A parte che non ci sono più i leoni di una volta, devo ammettere che non ci sono manco più i cugini di una volta. Che sarà mai stato, l’ho buttato prima in una gabbia di leoni che manco l’hanno annusato, poi direttamente nella bocca spalancata di un ippopotamo che l’ha sputato ‘quasi’ subito, alla fine anche pagando uno dei custodi per creare qualche sano incidente ‘casuale’ non è successo niente. Manco quello è riuscito a farlo fuori!
Insomma sono andato allo zoo contento e ne sono tornato triste, con la speranza svanita di ricevere l’eredità cospicua di mia zia…

Mio figlio oggi ha detto la sua prima parola, è stata ‘Barbagallo‘. Mi sono informato e ho scoperto che la colpa è dell’amico Fedi. Se lo scopro ancora ad insegnargli certe parole gli stronco la carriera di falso mendicante spaccandogli le gambette per davvero!

Oggi ho beccato mio nonno a parlar male di me. Ormai è talmente rimbambito che è venuto da me a parlar male di me!
Promemoria per il futuro, devo inventare una macchina del tempo per comprargli un paio di occhiali come quelli degli anni settanta. Sono gli unici che vuole mettere, altrimenti altre figure di merda.

Mia suocera oggi ha cucinato. Non so cosa le sia venuto in mente. Abbiamo passato la domenica, unico giorno in cui non scrivo sul blog, all’ospedale. Per vendetta mi sono fatto dare la connessione Wi-Fi e ho scritto comunque qualcosa sul blog. Così impara la vecchia!

Oggi mio cognato ha fatto fare il primo bagno in una piscina piena di Champagne al mio nipotino preferito. E’ che loro sono la parte ricca della famiglia. Francamente io non li capisco, dovrebbero comportarsi come dei genitori normali per il bene dei bambini. Io, quando ero piccolo, non mi sarei mai sognato di fare una cosa simile, come tutti mi facevo il bagno in una normalissima piscina piena di Chinotto appena appena tiepido!

E’ morto un mio prozio. Beh, tecnicamente è morto parecchi anni fa, ma ogni tanto mi piace ricordarlo. Credo che molti ricordino i loro cari per l’affetto che portavano, altri per rimpianti del passato, cose che si volevano fare o dire a qualcuno che ormai non c’è più. Personalmente quel mio caro vecchio prozio amo ricordarlo proprio perché non c’è più. Era un rompiballe della madonna, sempre a darmi pizzicotti sulle guance, scappellotti sul coppino e a fare battutine sceme su quando mi sarei deciso a farmi la ragazza. Pirla!

Io ho un cane. Già solo questo è motivo di vanto, ma in più ho anche un gatto. E continuando ad elencare bestie che ho in casa posso contare anche 12 pesciolini in un acquario, due cocorite, un criceto russo e credo un numero imprecisato di pulci che mi corrono per tutta casa. Amo gli animali, ma almeno quelli di casa mia li darei volentieri alle fiamme!

Estate!
Quest’anno siamo andati da mia cognata, anche lei ha avuto due gemelli da poco, quindi quattro rompiballe urlanti da tenere sotto controllo… Se non mi suicido questa volta ho buone speranze di vedere il mio sogno realizzato: tra una ventina d’anni figli fuori di casa e nudismo integrale di coppia ininterrotto!

Ci sarebbero ancora tante altre storie interessanti su nonni, zii, cugini e quant’altro, ma il fatto resta, ho una famiglia di rompiballe ma del tutto normale, quindi dopo un po’ i racconti finirebbero con l’essere troppo simili a quelli di chiunque altro. L’unica cosa che ci tengo ancora a dire è che il mio fratellino minore è davvero un fenomeno. Adesso è ancora piccolo, ma sono sicuro che Bob da grande mi darà delle soddisfazioni incredibili!

Detto questo saluti a voi e famiglia,
e se non l’avete createvela!
Cmq e Sempre Byo

Sensazione…

Sento dei rumori, lontani ma li sento. Forse sono solo nella mia testa, forse un televisore è acceso da qualche parte della casa.
All’improvviso una musica che sembra vicina, ma non riesco ad afferrarne le parole. Le pareti stesse sembrano parlarmi in una qualche lingua incomprensibile.
Da una finestra entra una leggera brezza, porta l’odore della notte, il profumo dell’ultima sigaretta che ho fumato. Dentro di me sento una sensazione mai provata prima, fuori tutti i miei sensi sono ovattati, forse da un momento, forse da una vita intera, ma dentro, dentro sento la vita, la realtà che scorre e pulsa, e io sono con essa. E’ questo vivere? Oppure è morire? Il mio corpo non è più mio, trema, si muove come in preda a pensieri tutti suoi, scotta, ma non sono mai stato meglio da che ricordo. Un ultimo pensiero si crea nella mente prima di perdermi in me stesso: “Se ricordo vuol dire che esisto? O ero solo un qualcosa di limitato, in attesa di provare questa sensazione per poi ritornare al nulla?

Scrivere da sbronzi,
correggere da sobri…
Cmq e Sempre Byo