Le Favole delle Buone Maniere

C’era una volta uno strano paese dove tutti erano pazzi. Fosse solo questo il problema bastava metterli tutti in manicomio ed eravamo a posto, ma il fatto è che erano pazzi soltanto riguardo le buone maniere, e così tutti gli abitanti del regno non potevano fare altro se non pensare che, seppure in maniera strana, alla fine erano tutte delle gran brave persone. E così il tempo passò e nessuno fece niente di niente contro quello strano paese, e proprio grazie a questo menefreghismo generale adesso possiamo leggere le loro storie:

C’era una volta un omino piccolo piccolo, più piccolo persino di un cane da borsetta, che veniva sempre schiacciato dalle altre persone che camminavano per la strada. Un bel giorno il piccolo omino comprò una grande pistola, c’è chi disse che lo fece per farsi rispettare dagli altri, chi notò che era un surrogato per la sua impotenza, addirittura qualcuno propose che si fosse sbagliato nel comprare un ombrello, sta di fatto che da allora il piccolo omino non si fece più mettere i piedi in testa. Ma per l’altro problemino nei pantaloni, la sua piccola signora si lamentava ancora alquanto.

C’era una volta una regina per modo di dire. In pratica una stracciona col vizio delle decapitazioni. Ancora più in pratica una sciroccata che andava in giro col machete.
La sua ‘simpatica‘ altezza aveva un vizio per i più trascurabile, chi non la salutava veniva decapitato. Dato che nessuno a parte lei sapeva questa sua particolare fissazione, avvennero moltissime decapitazioni, almeno fino a quando una mattina che si era svegliata particolarmente assonnata, mentre si guardava allo specchio non si salutò con garbo.
La morale insegna: Mai starsi sulle balle se si hanno manie omicide!

C’era una volta un giovane e bello tuttofare in una piccola scuola del Paese dei Matti, si chiamava Pomelio Gesualdi e il suo compito preferito era quello di svuotare i cestini, specialmente quello dell’insegnate d’italiano che tanto amava. Lui non lo sapeva, ma anche l’insegnante d’italiano Marisella Parmisotti era innamorata di lui, e per questo riempiva sempre il proprio cestino fino allo strabocco per poterlo vedere. Purtroppo un giorno il Gesualdi morì tirato sotto da un camion della spazzatura che aveva contribuito a riempire coi cestini della giornata.
Adesso il Gesualdi, che non ha mai saputo del suo travagliato amore corrisposto, se ne sta lassù e svuota ancora i cestini dell’aldilà. La Parmisotti invece, capita l’antifona della perdita degli amori travagliati nella vita terrena, si è sbrigata a saltare tra le braccia dell’insegnante di ginnastica e adesso vivono felici e contenti.
La storia insegna che non bisogna mai fidarsi dei camion della spazzatura, parlano tanto degli orari e dei giorni in cui portare la spazzatura negli appositi spazi, ma poi ti tirano sotto a tradimento!

C’era una volta nel Paese dei Matti un ciabattino che bestemmiava sempre. Le bestemmie gli piacevano così tanto che metteva sempre dei chiodi nelle scarpe che faceva, così che anche gli altri bestemmiassero con gioia.
Un giorno il sindaco del paese decise che era ora di farla finita con questa storia e così lo mandò a morte. L’avvocato del povero ciabattino bestemmiatore gli consigliò di chiedere pubblicamente scusa prima dell’esecuzione, e così lui fece. Il sindaco allora lo perdonò per i suoi errori, ma visto che ormai la gente si era scomodata per l’impiccagione, concluse che non sarebbe stato cortese da parte sua aver fatto perdere tempo a tutti i suoi concittadini, e così arrivò la fine per l’ex bestemmiatore.
La storia insegna che non è bene bestemmiare, ma neanche scomodare la gente senza motivo, specialmente in periodo di elezioni.

C’era una volta il sindaco del Paese dei Pazzi, questo sindaco in particolare, forse neanche quello ufficiale, era un sindaco nudista. Visto che voleva sfogare la sua passione non solo nel privato trovò un modo per potersi mostrare a tutti i paesani nudo come mamma l’aveva fatto. Fu così che disse a tutti gli abitanti del paese di avere un vestito nuovo fatto da un sarto che cercava vendetta contro di lui, ma in realtà andava semplicemente in giro nudo.
Tutti pensavano che il sindaco nudista non sapesse niente della mancanza del vestito e così, ogni volta che gli passava davanti qualcuno, questi gli faceva i complimenti per i vestiti nuovi e poi se ne andava via sghignazzando, mentre lui si godeva compiaciuto l’arietta sulle terga. Il fatto è che i famigliari del sindaco non sapevano il segreto dei finti vestiti e così alla fine, imbarazzati a livelli insopportabili, si uccisero tutti in un mirabolante omicidio-suicidio di massa.
La morale insegna che quando si può essere tutti contenti con delle piccole bugie non è poi così importante se ti muore tutta la famiglia per sbaglio.
La morale della morale è invece che grazie alla scomparsa dalla scena di gente che non sopporti, poi ti possono accadere delle belle cose, come incontrare una svedese bella e giovane appassionata anche lei di nudismo pubblico. Della serie che a un sindaco matto vanno tutte bene!

C’era una volta un pescatore gay ambientalista. Dato che voleva sì pescare i pesci, ma senza fargli del male, aveva deciso di non usare mai gli ami. Voi vi chiederete allora come faceva sempre a fare affari d’oro con la sua pescheria, ma la morale è proprio questa: Mai chiedere niente a chi si comporta bene. A parte che sarebbe la cosa giusta da fare, c’è anche il rischio di avere una risposta e sentirsi poi in imbarazzo.

C’era una volta, anzi, c’è ancora nel Paese dei Matti un ladro. Mica un ladro come tutti. Lui è un ladro che quando ti entra in casa ti lascia sempre un bigliettino con scritto un pensiero del giorno. Purtroppo per lui, quando i derubati si resero conto che ormai riciclava i suoi biglietti, si arrabbiarono parecchio e così crearono delle ronde notturne per prenderlo e fargliela pagare. Fu così che in poco tempo il ladro scrittore venne preso e messo alla pubblica gogna, e come punizione tutti gli gridavano improperi su come fosse maleducato a non trattarli con rispetto pur nel ladrocinio.
Ora il ladro meschino fa ancora il ladro ma almeno ha imparato una grande lezione: Se le idee non ti vengono rubale da qualcun altro in internet, tanto lì è pieno di gonzi che scrivono senza copyright!

C’era una volta un uomo con la voce un po’ stridula e nasale, per questo la notte non dormiva ma passava il tempo a doppiare i propri dialoghi del giorno dopo sistemandoli poi con un mixer. A lungo andare si affaticò, si ammalò e morì. Questo insegna che se si vuole avere una bella voce sicura ed un poco impostata si finisce col vivere poco.

FINE

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