Racconti per altri: Chaos

Mara Sanders aveva una sola idea in mente, definire il Caos. Purtroppo per lei non aveva idea che esistessero i dizionari, altrimenti si sarebbe risparmiata parecchi grattacapi.
Il suo primo tentativo fu di definire il concetto di Caos con parole come: ‘Sistema dinamico’, ‘Sensibilità delle coincidenze’, ‘Variazioni finite’, ma così non andava. Come definizioni erano troppo insignificanti.
Allora provò con qualcosa di più complesso: “Se un neologismo sbatte il muso contro uno scrittore a Pechino, un evento caotico giunge alle orecchie di un tizio qualsiasi a Budapest”, ma niente, ancora troppo banale.
Arrivò anche a dire che in realtà il Caos è un dio, ma la trovò subito una sciocchezza.
Passò così agli esempi pratici: “Se nelle case l’ordine è fallimentare ecco l’auto-definizione di Caos”, “Se si è caotici si partoriscono opere d’arte”, “Guardate la Natura, lei sì che è caotica”, “Il Caos è una sensazione dell’uomo”, no, no e ancora no!
Tutto quello che pensava era troppo breve, insulso, normale.
Decise che il modo migliore per dare passione al suo lavoro era quello di raccontare storie con tema il Caos:

Il Tempio delle scimmie
Tanto tempo fa esisteva un piccolo villaggio dove si trovava un tempio molto povero.
Ogni giorno un branco di scimmie andava al tempio e portava confusione nelle sue stanze e tra i fedeli. Il monaco che lo gestiva non poteva fare altro se non sistemare i danni provocati dal gruppo di scimmie dispettose.
Fu proprio una di quelle volte che trovò una mattonella staccatasi da un muro, ma provando a rimetterla a posto si rese conto che l’intera parete era falsa. Una volta guardato cosa ci fosse dietro ad essa scoprì con sorpresa una statua di Buddha fatta interamente d’oro.
Da tutte le parti del mondo conosciuto vennero fedeli per vedere la statua d’oro massiccio. Il piccolo paese si ingrandì e divenne ricco e famoso. Da allora in quel tempio le scimmie sono bene accette e libere di portare tutto il caos che vogliono.

Caos casalingo
Era un periodo che la signora Crumplebottom si svegliava e trovava tutta la casa a soqquadro.
All’inizio pensò che doveva essere sonnambula o impazzita, ma secondo i dottori la sua era una salute di ferro.
Poi, com’è ovvio, si diede ad ascoltare i consigli delle amiche che le parlavano di questi ladri moderni che secondo la televisione entravano nelle abitazioni degli anziani a rubare di notte, ma tutte le serrature di casa erano intatte.
Alla fine fece l’unica cosa sensata da fare, chiamò una medium e scoprì di avere in casa un fantasma.
Non un fantasma qualsiasi, bensì il suo defunto vicino di casa, il povero signor Pasqualotti, un disordinato compulsivo, uno che viveva nel caos più totale e se una cameriera si azzardava a riordinargli casa lui la licenziava! Ma perché poi assumesse cameriere nessuno lo capì mai.
Comunque la storia finì bene, la signora Crumplebottom accettò il nuovo coinquilino e anzi, ogni sera gli lasciava apposta la casa bene ordinata così che lui potesse divertirsi a metterla sottosopra.
A chi le chiedeva perché mai lo facesse lei rispondeva con un sorriso sulle labbra: “Un po’ di compagnia fa sempre piacere!

Caos culturale
Tutti i popoli del mondo prima o poi si sono dati una cultura propria ben organizzata, fatta di leggi certe e valori condivisi. Tutti tranne i Moanachi del Sud Oack, loro erano anarchici nel midollo.
I Moanachi pensavano che nel caos generale tutti potevano fare quello che volevano, e fosse meglio così.
Grazie a questo semplice concetto, mentre altri popoli crearono cose come la Guerra Fredda o la Guerra Lampo, loro crearono la Guerra Caos. Quando attaccavano qualcuno, ogni soldato del loro esercito faceva quello che gli pareva.
Non hanno mai vinto una battaglia, ma come dicevano spesso i loro capi: “Abbiamo perso, ma che spettacolo incredibile!

Il piccolo Jonathan e il gigante
Quello era davvero un giorno tranquillo. Ognuno era indaffarato nelle proprie faccende, e nei loro cuori solo felicità.
Ma ecco che arrivò un gigante e tutti scapparono per la paura.
Ogni cosa distrutta intorno a loro, ognuno preso dal panico.
Solo il piccolo Jonathan ebbe il coraggio di parlare al gigante: “Perché vieni a terrorizzarci? Cosa vuoi da noi?“, ma non ottenne risposta.
Allora letteralmente scalò il gigante fino ad arrivare il più vicino possibile al suo orecchio: “Perché ci porti paura e caos? Cosa ti abbiamo fatto?” urlò.
Con le dita l’uomo scacciò via la piccola formica che gli era salita sulla spalla…

Finalmente Mara Sanders si sentì soddisfatta, aveva definito il Caos come mai nessun altro aveva fatto. Dopotutto è il cervello umano il miglior esempio di Caos puro e il suo prodotto era l’unica vera definizione possibile.
Vinse un Nobel per la Letteratura e poi il dio del Caos la prese con sé, le dichiarò tutto il suo amore e la portò sul Monte Olimpo per sposarla.
“Ma questa storia non ha senso. E’ un vero caos!” disse uno dal pubblico.
“Spero che questa storia non finisca in maniera così stupida…” disse la dea della Speranza.
“Fine” disse lo scrittore.

http://www.vacuummag.com/
Cmq e Sempre Byo

Racconti per altri: Vacuum

Due filosofi di grande prestigio si sfidarono ad una gara di saggezza. Raccontarsi storie con argomento il nulla:

Esistenza è rumore
Il vecchio albero si faceva forza per non cadere al suolo. “Se solo qualcuno passasse qui vicino” si diceva.
Un albero che cade senza nessuno che lo possa sentire non fa rumore. Il suo cadere è come se non fosse mai esistito.
Scomparire nel nulla è la peggior paura degli alberi…

Essere il Nulla
C’erano una volta due tizi assai strani. Uno diceva di non esistere, l’altro che il primo era un idiota!
Io sono il Nulla!” disse il primo.
Ma tu esisti, quindi non puoi essere qualcosa che non è” rispose l’altro.
Io sono il Nulla!” ripeté il primo.
Senti, ti vedo quindi esisti, quindi non puoi essere il nulla!” ribadì l’altro.
Io sono il Nulla!” continuò testardo il primo.
Ma che sei scemo?! Ti concedo di non essere nessuno, ma comunque sei qualcuno, quindi vedi di andare a rompere le scatole da un’altra parte!!” concluse l’altro.
Il Nulla se andò via e nessuno lo vide più…

Ridursi
Il signor Deschamps aveva una bella famiglia in una bella casa. Un bel garage, una bella macchina, persino un bel gatto. Poi sentì queste cose come un troppo.
Vendette la macchina, regalò il gatto, affittò il garage. Per un po’ si sentì meglio.
Quando la sensazione del troppo ricominciò a pesargli sul cuore decise di vendere la casa senza dire niente alla famiglia. La moglie lo lasciò e si portò via i figli con sé.
Finalmente si sentì leggero. Ma la cosa non durò.
Dopo qualche tempo cominciò a sentire anche se stesso come un troppo. Si liberò allora dei sentimenti, poi dei vestiti, dei soldi, del mangiare. Ma ancora qualcosa non andava.
Regalò i capelli e tutti i peli del corpo, poi gli organi e gli arti. Rimase anche senza pelle ma quella sensazione non cedeva, sempre gli pesava nel suo essere.
Alla fine capì, si svuotò dei pensieri e si sentì subito bene.
Ora, nel villaggio di Rue-sur-Mer vive un uomo felice. Non ha una faccia né un corpo ben fatto, né una bella casa, né tantomeno una famiglia affettuosa, ma è felice di non avere niente.
Dentro di sé ha il nulla e per questo sorride.

Cosmogonia
Quando il Demiurgo emerse dal Caos plasmando tutto ciò che esiste, l’intero Universo scoppiò in un grido di gioia. Tutti coloro che lo popolavano si misero a festeggiare. Tranne uno, il dio Salvatore Scapece.
Facendo breve questa storia arriviamo velocemente al tredici-miliardesimo anno della nascita dell’Universo. Tutti gli dei stavano assistendo alla fine della realtà così come esiste. Tutti erano tristi. Tranne uno, il dio Salvatore Scapece.
Proprio mentre tutto ciò che esiste tornava al nulla, lui si mise a festeggiare.

Diario
Da ragazzino scriveva sempre nel suo diario immaginario. Non era una cosa reale, ma per lui era come i diari di tutti gli altri bambini, fatto di fogli di carta e memorie scritte.
Una volta cresciuto, aprendo un cassetto della sua vecchia cameretta, ritrovò quell’oggetto fatto di nulla e si mise a leggere i suoi vecchi ricordi…

Nulla
Uno dei due saggi filosofi se ne stette in silenzio. Non un gesto o una parola.
L’altro capì tutto e sorrise.

I due filosofi si fecero i complimenti a vicenda mentre il pubblico applaudiva. Poi si spensero le telecamere, la trasmissione televisiva era finita, ma i due continuavano a farsi i complimenti.
“Certo che la gente si beve proprio di tutto, persino quando si parla del nulla” e cominciarono con piacere a contare i soldi degli sponsor.

http://www.vacuummag.com/
Cmq e Sempre Byo

Racconti per altri: Material

L’uomo aveva deciso di non muoversi più. Sarebbe diventato immobile ed eterno come la roccia. Ma stare fermi annoia, per questo cominciò a raccontarsi delle storie:

La vita segreta dei libri
L’uomo aveva letto tutti i libri della sua enorme biblioteca. Nessuno di loro aveva più segreti per lui, e fu proprio in quel momento che si rese conto di una cosa incredibile. I libri bisbigliavano.
Era solo una cosa impercettibile, ma se si concentrava riusciva a sentirli.
Passò tempi infiniti a cercare di capire cosa dicevano, e quando finalmente ci riuscì scoprì la cosa più straordinaria di tutte. I libri, tra loro, parlano dei programmi visti in televisione.

Conoscere è vivere
Adoro navigare in internet. Scoprire cose nuove, partecipare alla finestra sul mondo…
Si accese la luce. Nella stanza entrò un uomo: “Ancora con questa storia dell’internet?! Smettila di fingerti vivo!” e con un clic spense il computer.

Lo specchio
Nel segreto della sua casa il ragazzo parlava spesso al suo riflesso nello specchio.
Gli raccontava storie che aveva scritto, gli confidava i suoi segreti più profondi.
La cosa era un po’ sciocca ma in qualche modo lo faceva sentire bene.
Un giorno la sua vicina venne a trovarlo e prima di uscire si guardò civettuola nello specchio.
Quella sera stessa, dopo una lunga litigata provocata dalla gelosia, il ragazzo lo ruppe in mille pezzi.

Piccole soddisfazioni
A Gianni piaceva il senso di onnipotenza.
In estate faceva il ghiaccio con dei contenitori a forma di omini. Una volta pronti si divertiva un mondo a vederli affogare nel the freddo.
L’importante per lui era godersi le piccole soddisfazioni della vita.

Biscotti
Anna adorava impastare i biscotti a forma di animali. Quello che non le piaceva era quando tentavano di scappare dal forno acceso.

Vivere
Fingersi vivi, è lì che sta il segreto!” disse la pietra alla tartaruga…

L’uomo chiuse gli occhi e iniziò il suo sogno di eternità.

http://www.vacuummag.com/
Cmq e Sempre Byo